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Olio extravergine di oliva e salute

 Articolo pubblicato sul "Quotidiano della Puglia" il 1° Marzo 2014

Che faccia bene alla salute (e alla bellezza) non è certo una grande novità. Forse non tutti conoscono però la sua importanza anche per una buona crescita dei più piccoli e per l’azione sui geni. Così spiega infatti Giuseppe Caramia, primario emerito di Pediatria e Neonatologia presso l’ospedale specializzato materno-infantile "G. Salesi" di Ancona, presidente da poco della “Casa dell’Olivo - Oleoteca d’Italia”, associazione culturale nata per valorizzare e promuovere l’immagine degli oli italiani di alta qualità, con sede a San Pietro in Lama. 

Olio extravergine di oliva per far crescere meglio anche i bambini. 
Innanzitutto va rilevato che un bel cucchiaione di olio extravergine di oliva contiene una quantità di acidi grassi essenziali omega-3 e un rapporto omega-6/omega-3 che si avvicinano molto a quelli contenuti in 200 grammi di latte materno, e tutti noi sappiamo quanto gli omega-3 siano importanti per lo sviluppo del cervello del bambino.
A conferma di ciò, va rilevato che la maggiore crescita del cervello dei bambini avviene nel corso della gravidanza e nei primi due anni di vita in quanto alla nascita la circonferenza cranica è pari a 35 cm e a un anno è 47 cm. L’acido docosaesaenoico (DHA), importante derivato degli omega-3, è uno dei principali grassi strutturali del cervello rappresentando circa il 35% della porzione acidica totale, il 97% degli acidi grassi omega-3 presenti nel cervello e il 93% dei grassi omega-3 della retina. Durante i primi anni di vita i neonati hanno quindi una notevole necessità di omega-3 per il corretto sviluppo neurale, e quindi intellettivo e visivo, e più in generale per la plasticità sinaptica del bambino. Un’adeguata presenza di tali acidi grassi è importante anche nell’adulto in quanto con l’invecchiamento si assiste al calo del DHA e in parallelo alla perdita di funzionalità cerebrale.  
Inoltre la composizione in acidi grassi dell’olio extravergine di oliva è a livello percentuale molto simile a quello del grasso dell’uomo, e questo spiega in gran parte la sua facile digeribilità. A conferma di ciò, un tempo, quando i bambini soffrivano di dissenterie gravi, erano intolleranti ai vari latti di mucca, capra, asina o in polvere e non c’era più il latte materno, di balia o gli attuali anallergici, si ricorreva sotto i 5 mesi di età a un preparato che ogni 100 millilitri conteneva 3 ml di olio d’oliva extravergine, parmigiano reggiano stagionato di 30 mesi - 5 grammi, per l’apporto di proteine, calcio ecc. -  e glucosata al 5 per cento, mentre sopra tale età si sostituiva la glucosata con crema di riso e zucchero, riducendo lievemente l’olio e il parmigiano. E i bambini crescevano benissimo”.  

Anche l’acido oleico è importante.
“Perché sostituisce gli acidi grassi saturi nelle membrane cellulari, favorendo l’attività dei relativi recettori; sostituisce l’acido linoleico nelle LDL, ovvero il “colesterolo cattivo”; assicura la permeabilità della membrana cellulare; a 37 gradi centigradi non subisce perossidazione, e quindi non determina la produzione di radicali liberi. Per questi ed altri motivi, nel 2004 la Food and Drug Administration americana ha autorizzato l’inserimento nell’etichette del commercio “23 grammi di olio extravergine d’oliva al giorno riducono i rischi di malattie cardiovascolari”. 

L’olio etravergine fa bene agendo sui geni.
Con la scoperta della struttura del Dna negli anni 1950, e nel 1983 della “reazione a catena della polimerasi” dal premio Nobel Kary B. Mullis, tecnica che ha potenziato lo studio del DNA, è iniziata l’era della mappatura del genoma umano, “documento” immenso e unico che identifica l’individuo, frutto di un'evoluzione durata miliardi di anni e che viene trasmesso da ogni cellula madre alla cellula figlia. Queste scoperte hanno evidenziato che l’assunzione di olio extravergine di oliva previene l’espressione di parecchi geni che favoriscono l’invecchiamento (gerogeni) e   predispongono a infiammazioni, tumori ecc. Molti altri geni ad azione protettiva (oncosoppressori) sono poi stimolati dai composti minori dell’olio d’oliva, tant’è che un illustre clinico medico italiano ha intitolato nel 2009 un editoriale pubblicato su “Journal of Hypertension” “Long life to olive oil and wine! Long life with olive oil and wine”: “Lunga vita all’olio d’oliva e al vino! Lunga vita con l’olio d’oliva e il vino” (quest’ultimo in quantità ragionevoli), in quanto migliorano anche l’elasticità delle arterie, indispensabile per una circolazione sanguigna ottimale”.