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Aggiornato: 46 min 20 sec fa

Facebook: quali vantaggi porta alle aziende il social di Zuckerberg?

Mer, 06/07/2023 - 12:10


L'avanzamento della tecnologia ha portato profondi cambiamenti in diversi settori della società, inclusa l'ambito lavorativo. Oggi, i mercati sono caratterizzati da innovazione e competizione, grazie alle nuove opportunità offerte dal digitale che hanno generato nuove esigenze sia nei clienti che nelle aziende stesse.

In considerazione di queste premesse, diventa fondamentale per un'impresa essere presente online, soprattutto sui social media. Un'azienda che desidera costruire una reputazione sui social network deve organizzarsi in modo dettagliato e professionale, e non può assolutamente trascurare la presenza su Facebook, una piattaforma consolidata che rimane estremamente importante per le strategie di marketing delle aziende.

È importante sottolineare che, affinché le attività su Facebook producano risultati tangibili, è necessario seguire una strategia che includa una pubblicazione regolare di post, video e altri contenuti. Per coloro che desiderano approfondire questo argomento, consigliamo di consultare la pagina del blog di Postpickr, uno dei social media manager tool più conosciuti, che fornisce una spiegazione semplice e chiara su come pianificare le condivisioni sulla piattaforma di Zuckerberg.

In sintesi, se un'azienda desidera avere successo online, non è sufficiente semplicemente registrarsi sui social media o pubblicare contenuti senza conoscenza di causa. In queste circostanze particolari, è fondamentale agire con criterio e pubblicare foto e contenuti pubblicitari in modo consapevole e professionale, al fine di ottenere notevoli vantaggi in termini di acquisizione di nuovi clienti e fidelizzazione di quelli esistenti. Vediamo nel dettaglio alcuni dei vantaggi più significativi che si possono ottenere attraverso una presenza attiva su Facebook.

1. Creare relazioni: Essere presenti su Facebook consente alle aziende di ridurre le distanze con il proprio pubblico di utenti, grazie alla possibilità di pubblicare contenuti che vengono immediatamente visualizzati dai potenziali clienti e da quelli già fidelizzati. In sostanza, tramite una pagina aziendale, le imprese possono raggiungere un numero potenzialmente illimitato di utenti, purché si ragioni per target e si creino contenuti appositamente studiati per ampliare il proprio pubblico di riferimento. Inoltre, ciò consente di offrire un servizio clienti più rapido attraverso la chat live e, allo stesso tempo, di ascoltare le opinioni dei clienti sui prodotti o servizi offerti dall'azienda.

2. Incrementare la visibilità: Facebook è una delle piattaforme social più utilizzate al mondo, e avere una presenza attiva su questa piattaforma consente all'azienda di aumentare la propria visibilità online. Pubblicare contenuti di qualità e interessanti può generare un'ampia portata organica, ma è anche possibile utilizzare strumenti pubblicitari mirati per raggiungere un pubblico specifico. Inoltre, le persone possono condividere i contenuti dell'azienda con i propri amici, ampliando ulteriormente la visibilità dell'azienda.

3. Costruire l'autorità del marchio: Una presenza attiva su Facebook consente all'azienda di costruire l'autorità e la reputazione del proprio marchio. Attraverso la pubblicazione regolare di contenuti informativi, utili e coinvolgenti, l'azienda può dimostrare la propria expertise e instaurare una relazione di fiducia con il pubblico. Ciò può portare a una maggiore credibilità del marchio e ad un aumento delle probabilità che i clienti scelgano l'azienda rispetto alla concorrenza.

4. Monitorare e valutare l'efficacia delle campagne: Facebook offre una serie di strumenti e metriche per monitorare e valutare l'efficacia delle campagne pubblicitarie. Le aziende possono ottenere dati dettagliati sull'engagement, sulle interazioni e sulle conversioni, consentendo loro di comprendere meglio l'efficacia delle proprie strategie di marketing e di apportare eventuali modifiche o miglioramenti.

Una presenza attiva su Facebook può offrire numerosi vantaggi alle aziende, consentendo loro di creare relazioni con il pubblico, aumentare la visibilità, costruire l'autorità del marchio e monitorare l'efficacia delle campagne pubblicitarie. Tuttavia, è importante sottolineare che per ottenere risultati positivi su Facebook, è necessario avere una strategia ben definita e curare attentamente i contenuti pubblicati.

Creare rapporti significativi con il pubblico richiede un approccio mirato e personalizzato. Le aziende dovrebbero identificare il proprio target di riferimento e creare contenuti appositamente pensati per attirare e coinvolgere quella specifica categoria di utenti. È importante comprendere i bisogni, le preferenze e gli interessi del proprio pubblico e offrire contenuti pertinenti e di valore.

L'aumento della visibilità richiede una combinazione di pubblicazioni organiche e di strategie pubblicitarie mirate. Le aziende possono utilizzare strumenti come gli annunci sponsorizzati per raggiungere un pubblico specifico in base a parametri demografici, interessi o comportamenti. Inoltre, incoraggiare il coinvolgimento degli utenti, come i commenti, le condivisioni e le recensioni, può aiutare a diffondere il messaggio dell'azienda a una portata ancora più ampia.

Costruire l'autorità del marchio richiede coerenza e autenticità. Le aziende dovrebbero pubblicare contenuti che riflettano la propria identità aziendale, i valori e la mission. Offrire informazioni utili, rispondere alle domande e alle preoccupazioni dei clienti e dimostrare competenza nel settore sono tutti modi per costruire la fiducia e l'autorità del marchio.

Monitorare e valutare l'efficacia delle campagne pubblicitarie è essenziale per ottimizzare le strategie di marketing. Facebook fornisce una serie di strumenti analitici che consentono alle aziende di misurare il coinvolgimento degli utenti, il traffico del sito web, le conversioni e altre metriche rilevanti. Questi dati possono essere utilizzati per identificare le aree di miglioramento, apportare modifiche alle strategie e massimizzare i risultati ottenuti.

Una presenza attiva e strategica su Facebook può offrire numerosi vantaggi alle aziende, consentendo loro di creare relazioni significative, aumentare la visibilità, costruire l'autorità del marchio e valutare l'efficacia delle proprie campagne. Fondamentale è pianificare e gestire attentamente la presenza su questa piattaforma per ottenere i migliori risultati. È possibile imparare a farlo grazie a corsi online su Facebook come quelli di Digital Coach, che permettono di conoscere a fondo questo social dal potenziale ancora molto alto e certamente da sfruttare.

"Non solo pizza. Vite da rider", UGL presenta a Milano il libro-inchiesta sulle vite dei ciclo-fattorini

Mar, 06/06/2023 - 09:31

 Sarà presentato oggi, 6 giugno 2023 alle ore 12.00, presso l’Auditorium – Yellow Agorà a Milano, il libro “Non solo pizza. Vite da rider”, di Ada Fichera, giornalista e Direttrice della Collana “Pensiero Sindacale” di Edizioni Sindacali, casa editrice del Sindacato UGL che ha pubblicato il volume.


Il saggio racconta le vite di più di venti rider (rappresentativi di tutte le regioni d’Italia); venti vite che, pur nei loro punti in comune, restituiscono un quadro variegato e multiforme di questa “nuova” professione; un libro utile a comprendere, e apprendere, gioie e dolori dell’odierno mondo del lavoro.

Storie divertenti, ma anche emozionanti, forniscono al lettore uno spaccato dell’Italia e un’occasione per aprire un dibattito sulle tutele e sui problemi di questa professione.

La postfazione è del Professore Pietro Ichino, il quale sarà tra i relatori all’evento milanese. Ichino affronta il tema sul piano giuridico e analizza il sistema del platform work sotto vari aspetti.

Moderati da Marco Valle, saggista e Direttore di Destra.it, si susseguiranno vari  interventi, che costituiranno un momento di confronto e di dibattito sul mondo delle consegne. Tra questi, interverrà il Segretario Nazionale UGL Rider, Vincenzo Abbrescia, che porrà l’accento sull’importanza di un’inchiesta che accende i riflettori sulle questioni contrattuali dei rider autonomi e sulle odierne difficoltà di questo mestiere.

Oltre all’autrice, Ada Fichera, saranno presenti all’evento alcuni dei rider protagonisti del libro,  che racconteranno in prima persona “gioie e dolori” di una professione che, tuttavia, possiede uno dei vantaggi non negoziabili: l’assoluta libertà.

Un anno di lavoro è stato necessario per raccogliere le interviste dei più di venti ciclo-fattorini, un anno che a detta dell’autrice ha costituito una delle più belle esperienze, sul piano umano, della sua carriera. «È stata un’esperienza sociologica che, davvero, ogni politico dovrebbe fare. ha affermato Ada Fichera -. Esplorare questo mondo così variegato e ascoltare i tanti giovani (e meno giovani) che fanno tale lavoro permette di conoscere, in modo trasversale, il Paese. Le loro storie sono uno spaccato dell’Italia».

Le conclusioni sono affidate al Segretario Generale, Francesco Paolo Capone, che ha rivendicato con orgoglio il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro UGL Rider 2020. Quest’ultimo ha permesso agli autonomi di avere diritti e tutele prima inesistenti: un inizio per un percorso che certamente sarà migliorato nel tempo, un punto di partenza che supera quel nulla al quale non si torna indietro.

Noleggio fotocopiatrice, una soluzione sempre più conveniente

Lun, 06/05/2023 - 13:40


Capita piuttosto di frequente di notare come i costi di manutenzione di tanti apparecchi all’interno di un ufficio o di un’azienda siano lievitati nel corso degli anni. È chiaro che l’obiettivo numero uno diventa quello di risparmiare il più possibile su tutte quelle spese che possono essere tagliate o quantomeno trovare soluzioni che possano diventare più sostenibili dal punto di vista economico.

Uno dei macchinari che vengono usati più di frequente nell’ambito dei lavori d’ufficio è senza dubbio la fotocopiatrice. In ogni ambito può capitare spesso di avere la necessità di fare delle fotocopie. Per questo motivo, si tende a dover sostituire tale prodotto già dopo qualche anno, soprattutto se l’uso giornaliero risulta essere particolarmente intensivo.

Non deve stupire, di conseguenza, come nel corso degli ultimi anni ci siano delle soluzioni che si sono sempre più fatte strada, come ad esempio quella del noleggio di una fotocopiatrice. È chiaro che la presenza di piattaforme sicure e affidabili che offrono questo particolare servizio ha permesso di individuare con maggiore facilità le opzioni più utili per le proprie esigenze e preferenze. Per questo motivo, visita nikeservice.com e trova la proposta più adatta e conveniente in base a quelle che sono le necessità del proprio ufficio.

Anche le piccole imprese puntano sul noleggio delle stampanti

È chiaro che bisogna capire quali siano le proprie priorità, ma va detto che se l’uso della stampante in ufficio dovesse essere particolarmente frequente, il noleggio è un servizio che va preso necessariamente in considerazione per provare a ridurre i costi e ottimizzare il materiale a disposizione. Tra l’altro, al giorno d’oggi, visto che si tratta di una soluzione sempre più diffusa, anche tante piccole imprese, piuttosto che degli studi professionali, stanno scegliendo il noleggio di stampanti e fotocopiatrici.

I vantaggi in termini operativi

Dal punto di vista operativo ci sono diversi punti di forza che sono legati al noleggio delle fotocopiatrici. Prima di tutto, è bene mettere in evidenza come ogni tipo di intervento legato all’assistenza tecnica, ma anche in riferimento alla necessità di comprare eventuali ricambi, è compreso all’interno del servizio e del canone di noleggio.

Altro punto a favore del noleggio di una fotocopiatrice è che i toner, ma anche tutti i vari consumabili sono inclusi. Inoltre, mediante le attività di controllo da remoto, ecco che non rischierete mai di restare senza inchiostro o con un toner esaurito, dal momento che i ricambi arrivano sempre in maniera estremamente precisa e puntuale.

Interessante anche sottolineare come le proposte legate al noleggio si possano personalizzare in base alle esigenze dello studio o dell’azienda. Infatti, si può pensare di stabilire un certo numero di pagine che vengono incluse all’interno del canone di noleggio o, ovviamente, evitare l’inserimento di qualsivoglia soglia o tetto massimo di pagine che si possono stampare. Ottimo anche il servizio che prevede di effettuare il ritiro sia del toner che degli altri consumabili che si sono esauriti. In questo modo, non ci si dovrà occupare né della gestione né ci si dovrà sobbarcare le varie spese che sono legate allo smaltimento di tali oggetti.

I vantaggi dal punto di vista economico

In primo luogo, va messo in evidenza come, grazie al noleggio, non ci sarà alcuna immobilizzazione di capitali. Infatti, si dovrà semplicemente provvedere al pagamento di un canone con cadenza mensile. in questo caso, si eviteranno tutti quegli ostacoli e quelle problematiche che sono correlate al cash-flow, sia dal punto di vista del budget che in termini di liquidità.

Inoltre, la gestione di tutto il parco stampanti sarà molto più facile e intuitiva, dal momento che le varie spese correlate saranno certamente più certe e si potranno programmare con relativa praticità e immediatezza. Inoltre, la flessibilità nello scegliere il contratto dalla durata migliore è un altro aspetto di non poco conto da considerare.

Quokka è l'animale più felice del mondo?

Dom, 06/04/2023 - 20:09

I quokka sono creature adorabili che hanno conquistato il cuore di molte persone in tutto il mondo. Originari dell'Australia occidentale, questi marsupiali sono noti per il loro sorriso contagioso e la personalità amichevole. In questo articolo, esploreremo il costo di un quokka domestico, le loro strategie di difesa, le loro localizzazioni e la ragione per cui sono considerati gli animali più felici del mondo.



Il costo di un quokka domestico 

Prima di tutto, è importante sottolineare che i quokka sono animali selvatici e non dovrebbero essere tenuti come animali domestici. In Australia, è vietato possedere un quokka come animale domestico senza una licenza speciale. Questo perché è fondamentale proteggere la loro specie e il loro habitat naturale. Inoltre, i quokka richiedono cure specializzate e un ambiente adeguato che non può essere facilmente riprodotto in un ambiente domestico.


Strategie di difesa dei quokka  

Nonostante il loro aspetto amichevole, i quokka sono in grado di difendersi in natura. Quando si sentono minacciati, i quokka possono schivare gli attacchi dei predatori saltando rapidamente o nascondendosi tra la vegetazione densa. Inoltre, sono in grado di arrampicarsi sugli alberi per evitare il contatto diretto con i predatori. Se tutto il resto fallisce, possono anche graffiare o mordere per difendersi. Tuttavia, a causa del loro temperamento socievole, preferiscono evitare i conflitti e cercano di scappare piuttosto che combattere.


Dove vive il quokka 

I quokka sono endemici dell'Australia occidentale, principalmente nella regione di Rottnest Island, situata al largo della costa di Perth. Questa isola è famosa per essere il luogo in cui si possono trovare i quokka in gran numero e interagire con loro da vicino. Tuttavia, è importante notare che l'accesso dei visitatori a Rottnest Island è regolamentato per proteggere l'habitat dei quokka e garantire la loro sicurezza.

Il quokka: l'animale più felice del mondo  

I quokka sono spesso considerati gli animali più felici del mondo a causa del loro sorriso costante. La forma della loro bocca, che sembra un sorriso, è il risultato della loro anatomia facciale. Nonostante la popolare percezione, questo "sorriso" non indica necessariamente felicità, ma è semplicemente una caratteristica fisica della specie.

La reputazione di animali felici deriva principalmente dal loro comportamento socievole. I quokka sono animali molto amichevoli e curiosi, spesso si avvicinano agli esseri umani senza timore. Questa interazione positiva con l'uomo ha portato a numerose foto e selfie virali che li ritraggono in atteggiamenti gioiosi. Inoltre, i qu okka sono generalmente tranquilli e non mostrano segni di stress o aggressività nei confronti degli altri membri della loro specie.

Inoltre, i quokka sono animali estremamente adattabili e capaci di trarre vantaggio da una vasta gamma di alimenti disponibili nel loro habitat. Si nutrono principalmente di piante, erba, foglie, corteccia e radici. Questa varietà di cibo contribuisce al loro stato di benessere e felicità.

La considerazione del quokka come l'animale più felice del mondo è una percezione umana basata sulla loro espressione facciale e sul comportamento affabile. Non possiamo sapere con certezza se un quokka sia veramente felice o meno, poiché gli animali hanno emozioni e stati d'animo complessi che possono variare individualmente.

In conclusione, i quokka sono creature affascinanti e carismatiche che hanno conquistato il cuore delle persone in tutto il mondo. Nonostante il loro sorriso contagioso, è importante ricordare che i quokka sono animali selvatici e dovrebbero essere rispettati nel loro ambiente naturale. Non esistono quokka domestici legali e, per il loro benessere e la conservazione della loro specie, è fondamentale che rimangano liberi nel loro habitat. Ammiriamo la loro allegria e il loro comportamento socievole, ma dobbiamo anche impegnarci a proteggere e preservare la loro unica bellezza nella natura.

Viaggio nel Futuro del lavoro, a Cuneo Paolo Capone: segretario generale UGL

Sab, 06/03/2023 - 13:17
Paolo Capone, segretario generale UGL; terrà un discorso lunedì 5 giugno alle ore 9.00 presso Spazio Varco in Via Carlo Pascal, durante il congresso territoriale della confederazione sindacale UGL a Cuneo. Durante l'evento, verranno affrontati i temi locali e regionali legati all'occupazione, all'economia e al lavoro.




Lunedì 5 giugno, alle ore 9.00, Paolo Capone, Segretario Generale UGL, sarà presente a Cuneo presso Spazio Varco in Via Carlo Pascal, in occasione del congresso territoriale dell'Ugl di Cuneo.

Durante il congresso territoriale dell'Ugl di Cuneo, saranno affrontati i temi locali e regionali legati all'occupazione, all'economia e al lavoro. Secondo Paolo Capone, la provincia di Cuneo rappresenta un esempio positivo sia dal punto di vista economico che occupazionale. I dati della Camera di Commercio indicano che attualmente ci sono 263.000 occupati, con un aumento dello 0,6% rispetto al 2021. Il tasso di occupazione, che si attesta al 70,3%, supera di sette punti quello regionale e di quasi dieci punti quello nazionale. Nonostante questi dati incoraggianti, Capone sottolinea l'importanza di rimanere vigili e sostiene la necessità di una significativa riduzione delle tasse al fine di stimolare la ripresa economica e favorire l'afflusso di liquidità nell'economia reale.

Come rappresentante dell'UGL, Capone afferma che l'organizzazione è impegnata in tavoli di discussione con il Governo per sostenere una riforma fiscale equa, con particolare attenzione alla semplificazione dell'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef). Inoltre, ritiene fondamentale rendere strutturale la riduzione del "cuneo fiscale" al fine di proteggere i lavoratori che sono stati fortemente colpiti dall'inflazione e favorire nuove assunzioni.

Attualmente, ci sono due sfide principali: la difficoltà delle imprese nel trovare personale e il rallentamento nella crescita delle imprese guidate da donne. Capone suggerisce di affrontare queste problematiche attraverso programmi di formazione e supporto all'occupazione, superando l'approccio assistenzialista basato unicamente sui sussidi indiscriminati, al fine di favorire un progressivo allineamento tra domanda e offerta di lavoro.
Nonostante il turismo abbia registrato un aumento del 30,1% nel 2022, con 1,9 milioni di presenze, siamo ancora lontani dai livelli pre-pandemici. Pertanto, Capone sottolinea l'importanza di promuovere una sinergia tra le istituzioni locali, nazionali e le parti sociali per valorizzare le eccellenze presenti sul territorio e migliorare le infrastrutture.

Il completamento del nuovo ospedale di Cuneo entro la fine del 2028 rappresenta una sfida cruciale. Capone conclude ribadendo la richiesta di maggiori investimenti nella sanità al fine di sbloccare le assunzioni di medici e infermieri, garantendo così la protezione effettiva dei pazienti e la fornitura di prestazioni essenziali.

Per informazioni:

UGL -  Unione Generale del Lavoro:  https://www.ugl.it
La Meta Socialehttps://www.lametasociale.it

Pagina Facebook: 

UGL CUNEO - https://www.facebook.com/profile.php?id=100063594668351
UGL Nazionale -  https://www.facebook.com/unionegeneralelavoro/




Come scegliere l’arredo per un bagno dallo stile moderno

Ven, 05/26/2023 - 11:57

Lo stile e la praticità sono alla base di un bagno moderno ed è il motivo per cui l’arredo va sempre scelto con la massima attenzione. Il bagno viene infatti utilizzato molto ed in maniera diversa rispetto ad altre zone della casa. Per questo motivo la scelta degli arredi all’interno del bagno va fatta in maniera intelligente, così da valorizzare l’ambiente con stile ed allo stesso tempo trovando le soluzioni giuste per quanto riguarda la funzionalità. Un bagno moderno deve essere un connubio di queste due caratteristiche e l’arredamento ne definisce la personalità.

I rivestimenti giusti per un bagno moderno

Una delle caratteristiche peculiari del bagno è quella di avere anche un rivestimento per le pareti che permetta di proteggerle al meglio. In alcuni casi le pareti sono coperte fino al soffitto, ma nella maggioranza delle volte si lascia un margine fino al soffitto, a seconda del gusto personale; la parte restante viene intonacata e tinteggiata.

Il rivestimento va scelto con attenzione, cercando il prodotto di maggiore qualità e che possa mettere assieme resistenza ed impermeabilità: materiali quali gres porcellanato o bicottura, permettono di scegliere tra una vasta gamma di soluzioni cromatiche e fantasie, oltre che pattern in rilievo e non, oppure modanature con uso di toni differenti per conferire maggiore dinamicità all’aspetto.

È importante ricordare che nel caso di una parete non piastrellata fino al soffitto, è necessario scegliere i colori anche in base agli abbinamenti con le parti tinteggiate.

Il discorso sulla resistenza dei materiali vale anche per i pavimenti, essendo essi esposti alle stesse sollecitazioni delle pareti. Proprio per questo le materie devono essere resistenti all’acqua ed all’umidità: possono andare bene i pavimenti in gres oppure in PVC con in quali si può ottenere anche un effetto simile al legno, qualora si volesse dare uno stile da SPA all’ultimo grido. Ma si può anche optare per un effetto marmo con superficie lucida, per dare un aspetto più lussuoso.

La scelta dei sanitari moderni

La parte caratteristica di un bagno è quella dei sanitari, cioè tazza, bidet e lavabi. I primi due vanno sempre scelti in coppia (se non si considerano rari casi) e sono realizzati in porcellana solitamente bianca, anche se per alcuni bagni moderni si preferisce uno smalto colorato.

Va però evidenziato che di solito per i bagni contemporanei si gioca maggiormente sul design che sulle scelte cromatiche, così come sulla tipologia: per far apparire più spaziosi bagni piccoli, si può optare per modelli sospesi, viceversa per bagni grandi si può anche scegliere un modello a terra.

Il lavabo è un elemento d’arredo che deve mettere assieme aspetto funzionale che lo renda efficiente e comodo da usare, ed estetica. Le dimensioni vanno scelte in base alle dimensioni ed in seguito si può capire se il lavabo va inserito incassato oppure sospeso.

Quali mobili scegliere per un bagno moderno

Quando sono state fatte tutte queste scelte è la volta dei mobili da bagno: gli specchi, le lampade, i radiatori (che devono essere sempre presenti) e cosa scegliere tra pensili, scaffali, armadietti. La scelta in questo caso varia a seconda della struttura del bagno: nel caso di ambienti piccoli si consigliano i mobiletti bagno, come quelli in vendita su Iperceramica, mentre in ambienti più grandi si può optare pure per un arredo che comprenda più elementi.

Vasca o doccia: cosa scegliere

Anche la scelta tra doccia e vasca è molto importante, soprattutto se non si ha molto spazio. Tutto dipende dal gusto personale: nel caso di bagni moderni si predilige una cabina doccia equipaggiata oppure un box doccia con tanti comfort. Se però si ha la possibilità di contare su uno spazio più grande, non c’è niente di meglio di una bella vasca.

Applicazioni Intelligenza Artificiale in Medicina

Ven, 05/26/2023 - 04:00


Secondo il report "Artificial Intelligence in Healthcare Market - Growth, Trends, COVID-19 Impact and Forecasts", il mercato delle applicazioni di Intelligenza Artificiale in medicina sta vivendo una crescita senza precedenti. Entro il 2028, si prevede un tasso di crescita annuo del 42,2%, confermando il suo enorme potenziale nel settore sanitario.

Rivoluzione nell'Intelligenza Artificiale Medica

L'Intelligenza Artificiale (IA) sta rivoluzionando il campo della medicina, offrendo soluzioni innovative per una diagnosi più accurata, terapie personalizzate e una gestione più efficiente delle malattie. Grazie all'applicazione di algoritmi avanzati e all'elaborazione di enormi quantità di dati, l'IA sta trasformando radicalmente il modo in cui i professionisti sanitari operano, mentre già si parla di possibili applicazioni di ChatGpt al campo medico.

Crescita Esponenziale del Mercato

Il mercato delle applicazioni di Intelligenza Artificiale in campo medico è in costante espansione. Secondo Global Market Insights, il settore dell'imaging medico, tra i più promettenti, registrerà una crescita annua del 30% fino al 2025. Questo incremento è attribuibile al miglioramento delle capacità di calcolo, all'avanzamento degli algoritmi di apprendimento e alla disponibilità di dataset sempre più ampi.

Applicazioni dell'Intelligenza Artificiale in Medicina

Le applicazioni dell'Intelligenza Artificiale in campo medico sono diverse e spaziano in molteplici ambiti. Ecco alcuni esempi:

  1. Diagnostica avanzata: L'Intelligenza artificiale e le sue applicazioni in campo medico consente una diagnosi più accurata, analizzando immagini mediche come raggi X, tomografie e risonanze magnetiche. Algoritmi sofisticati rilevano anomalie e patologie con una precisione comparabile a quella dei medici.
  2. Ricerca farmaceutica: L'IA viene utilizzata per identificare molecole promettenti per nuovi farmaci. I modelli di apprendimento automatico analizzano grandi dataset per individuare correlazioni e sviluppare trattamenti innovativi.
  3. Medicina di precisione: Grazie all'IA, è possibile personalizzare i trattamenti in base alle caratteristiche individuali dei pazienti. L'analisi predittiva aiuta a identificare i rischi e a proporre terapie mirate.
  4. Gestione delle malattie croniche: I sistemi di Intelligenza Artificiale supportano i pazienti nella gestione delle malattie croniche, monitorando i loro dati vitali, fornendo suggerimenti per uno stile di vita sano e rilevando eventuali cambiamenti che richiedono interventi medici.

Impatto della Pandemia di COVID-19

La pandemia di COVID-19 ha accelerato l'adozione delle applicazioni di Intelligenza Artificiale nella medicina. Le aziende farmaceutiche e biotecnologiche di tutto il mondo hanno utilizzato l'IA per accelerare lo sviluppo di vaccini e farmaci contro il virus.

Da allora, sono state istituite numerose partnership tra case farmaceutiche e aziende tecnologiche al fine di analizzare grandi quantità di dati e scoprire nuove correlazioni, consentendo lo sviluppo di farmaci in tempi più brevi e a costi minori.

Oltre a ciò, la medicina di precisione ha visto un contributo significativo dall'IA. L'apprendimento automatico consente lo sviluppo di modelli predittivi personalizzati, consentendo trattamenti su misura anziché un approccio universale.

L'IA è stata sperimentata anche nell'analisi predittiva, ad esempio per identificare i pazienti a rischio di mancare gli appuntamenti medici, ridurre le riammissioni ospedaliere dopo un intervento chirurgico o prevedere infezioni batteriche gravi nei neonati con febbre.

La pandemia di COVID-19 ha amplificato ulteriormente la domanda di Intelligenza Artificiale nel settore sanitario. Le aziende farmaceutiche e biotecnologiche hanno adottato sempre più tecnologie di IA per affrontare l'emergenza, accelerando la ricerca e lo sviluppo di soluzioni mediche innovative.

Applicazioni Intelligenza artificiale in Medicina e responsabilità medica

La crescente presenza dell'intelligenza artificiale (I.A.) nel campo medico ha sollevato importanti questioni riguardo alla responsabilità legale in caso di eventi dannosi derivanti dal suo utilizzo. Sebbene l'I.A. medica prometta di ridurre gli errori medici, è importante sottolineare che non può eliminare completamente tali errori, che sono inevitabili nella pratica sanitaria, anche quando si utilizzano tecnologie emergenti.

Attualmente, la maggior parte delle tecnologie emergenti nel settore sanitario appartiene alla categoria della cosiddetta "weak AI" o "artificial narrow intelligence". Questi sistemi sono progettati per svolgere specifici compiti e richiedono la supervisione umana, poiché non sono in grado di funzionare autonomamente al di fuori del loro campo di competenza. In ambito medico, l'I.A. è concepita per essere utilizzata in simbiosi con gli operatori sanitari, come uno strumento di supporto per la cura dei pazienti. Pertanto, il medico svolge ancora un ruolo chiave nella pratica medica, fungendo da intermediario tra la tecnologia e il paziente.

Nel contesto della responsabilità civile per i danni derivanti dall'uso di tecnologie emergenti, si ritiene che la responsabilità debba essere attribuita a diverse parti coinvolte. Da un lato, coloro che hanno contribuito alla realizzazione del dispositivo medico, conformemente alle direttive europee sulla responsabilità del produttore e sulla sicurezza dei prodotti, potrebbero essere chiamati a rispondere. Ciò include il produttore del sistema intelligente, il programmatore responsabile dell'algoritmo e il trainer incaricato dell'addestramento del sistema intelligente. D'altra parte, gli utilizzatori finali del dispositivo, come i medici e le strutture sanitarie, potrebbero essere soggetti a responsabilità in base alle leggi nazionali, come la Legge Gelli-Bianco in Italia.

L'individuazione del regime giuridico di responsabilità civile dipende dal tipo di danno, dalla natura del soggetto responsabile e dalla relazione con il paziente. Ad esempio, in caso di errori diagnostici attribuibili all'utilizzo di sistemi intelligenti, potrebbero essere rilevanti la responsabilità professionale dell'operatore sanitario e la responsabilità della struttura sanitaria per la mancata adozione di misure di protezione e supervisione.

Per i danni derivanti dall'utilizzo di tecnologia robotica chirurgica, potrebbero essere coinvolte sia la responsabilità del produttore per vizi e difetti del dispositivo, sia la responsabilità del medico e della struttura sanitaria per l'esecuzione errata dell'intervento chirurgico. Da qui è evidente un rimpallo tra l’assicurazione dell’azienda produttrice del dispositivo (rc prodotti) e l’assicurazione del singolo medico. Non solo: sarà opportuno che i fascicoli informativi delle assicurazioni professionali dei medici (puoi trovarli su https://rcmedici.eu/)  siano adeguati per prevedere anche questo tipo di danno.

Conclusioni

In conclusione, l'applicazione dell'Intelligenza Artificiale in medicina offre un'enorme promessa per il futuro. Le sue applicazioni in ambiti come la diagnostica, la ricerca farmaceutica, la medicina di precisione e la gestione delle malattie croniche stanno trasformando il modo in cui vengono fornite le cure sanitarie. Con un mercato in crescita esponenziale, è evidente che l'IA continuerà a guidare l'innovazione e a migliorare la qualità della cura medica.

Calcolatrice scientifica online gratuita

Mer, 05/24/2023 - 21:07

Una calcolatrice scientifica è uno strumento essenziale per gli studenti, gli scienziati e gli ingegneri. Offrendo funzionalità avanzate e una vasta gamma di funzioni matematiche, una calcolatrice scientifica consente di eseguire calcoli complessi e risolvere equazioni che altrimenti richiederebbero molto tempo e sforzo. Questo articolo esplorerà le caratteristiche delle calcolatrici scientifiche, la loro importanza e dove si possono trovare.



Le calcolatrici scientifiche sono progettate specificamente per eseguire calcoli matematici e scientifici complessi. Rispetto alle tradizionali calcolatrici da scrivania o ai calcolatori, le calcolatrici scientifiche offrono una serie di funzioni specializzate che facilitano la risoluzione di problemi matematici e scientifici. Queste funzioni includono operazioni aritmetiche di base, calcoli trigonometrici, funzioni logaritmiche, operazioni con numeri complessi, conversioni di unità di misura e molto altro ancora.

Una delle caratteristiche più importanti delle calcolatrici scientifiche è la loro capacità di eseguire calcoli con notazione scientifica. Questo è particolarmente utile in campi come la fisica, la chimica e l'ingegneria, dove si lavora con numeri molto grandi o molto piccoli. La calcolatrice scientifica può eseguire automaticamente le conversioni tra la notazione scientifica e la notazione decimale, semplificando i calcoli complessi.

Inoltre, le calcolatrici scientifiche sono spesso dotate di funzioni statistiche avanzate. Queste funzioni consentono di calcolare la media, la deviazione standard, la regressione lineare e altre statistiche comuni utilizzate nell'analisi dei dati.

   



 Ciò rende le calcolatrici scientifiche uno strumento indispensabile per gli studenti di statistica e per i professionisti che lavorano con grandi set di dati.

Le calcolatrici scientifiche sono ampiamente utilizzate in diversi contesti. Gli studenti di scienze e ingegneria le utilizzano durante le lezioni, i compiti a casa e gli esami per risolvere problemi matematici e scientifici complessi. Gli scienziati e gli ingegneri professionisti le utilizzano nella loro vita quotidiana per semplificare i calcoli e risparmiare tempo. Inoltre, le calcolatrici scientifiche sono anche molto popolari tra gli appassionati di matematica e di scienze che amano esplorare concetti avanzati e risolvere problemi complessi.

Dove si possono trovare le calcolatrici scientifiche? Ovviamente, le calcolatrici scientifiche sono disponibili presso i negozi di elettronica, i grandi magazzini e i negozi online. È possibile trovare una vasta selezione di modelli e marche tra cui scegliere, in base alle proprie esigenze e preferenze personali. Alcune delle marche più rinomate nel campo delle calcolatrici scientifiche includono Texas Instruments, Casio, HP e Sharp.

Oltre ai negozi fisici, è possibile trovare calcolatrici scientifiche anche su piattaforme di vendita online come Amazon, eBay o siti specializzati nel settore dell'elettronica. Queste piattaforme offrono una vasta gamma di modelli e prezzi, consentendo ai consumatori di confrontare le caratteristiche e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Inoltre, molti negozi online dedicati all'elettronica forniscono informazioni dettagliate sui prodotti, recensioni degli utenti e valutazioni, il che può aiutare i potenziali acquirenti a prendere una decisione informata. È importante leggere attentamente le specifiche del prodotto per assicurarsi che la calcolatrice scientifica abbia tutte le funzioni richieste.

Un'altra opzione per ottenere una calcolatrice scientifica è quella di utilizzare applicazioni o software specifici che possono essere installati su smartphone, tablet o computer. Esistono numerose app disponibili gratuitamente o a pagamento, che consentono di trasformare il proprio dispositivo in una calcolatrice scientifica completa. Queste app offrono spesso funzioni avanzate e sono molto convenienti per coloro che preferiscono utilizzare i propri dispositivi digitali per eseguire calcoli.

È importante notare che alcune scuole o istituzioni educative possono avere requisiti specifici per le calcolatrici scientifiche da utilizzare durante gli esami o le lezioni. Pertanto, è consigliabile verificare le specifiche richieste prima di acquistare una calcolatrice scientifica, per assicurarsi di soddisfare i requisiti del proprio corso di studio o programma educativo.

Che cos'è e come si usa Wolfram Alpha 

Wolfram Alpha (www.wolframalpha.com) è un motore di ricerca computazionale basato su nuvola, sviluppato dalla Wolfram Research. È stato lanciato nel 2009 ed è progettato per fornire risposte e informazioni basate su calcoli e analisi dei dati piuttosto che su risultati di ricerca tradizionali. Wolfram Alpha è in grado di elaborare una vasta gamma di domande e richieste, offrendo risultati accurati e dettagliati su argomenti che spaziano dalle scienze esatte alle scienze sociali, dalla matematica alla chimica, dalla geografia alla finanza e molto altro ancora.

A differenza dei tradizionali motori di ricerca, che forniscono una lista di siti web correlati ai termini di ricerca, Wolfram Alpha calcola le risposte in tempo reale utilizzando un'ampia raccolta di algoritmi, database e modelli matematici. Questo approccio gli consente di generare informazioni originali e dettagliate, compresi grafici, tabelle, formule matematiche e spiegazioni passo-passo. Wolfram Alpha è in grado di elaborare dati strutturati e non strutturati, rendendolo un potente strumento per l'elaborazione delle informazioni.

Grazie alla sua vasta base di conoscenze e alle sue capacità di calcolo, Wolfram Alpha può risolvere una varietà di problemi matematici, comprese equazioni, calcoli di limiti, integrali e derivate, sistemi di equazioni, algebra lineare e molto altro ancora. Può anche fornire informazioni su argomenti scientifici, come proprietà chimiche degli elementi, dati astronomici, informazioni sul clima e previsioni meteorologiche, nonché su argomenti di cultura generale, come biografie di personaggi famosi, dati storici e informazioni geografiche.

Oltre alle funzionalità matematiche e scientifiche, Wolfram Alpha offre anche strumenti per l'analisi di dati finanziari, la traduzione di lingue, la generazione di visualizzazioni grafiche, la conversione di unità di misura, la risoluzione di giochi di parole e molto altro ancora. Ciò lo rende un'importante risorsa per studenti, ricercatori, professionisti e appassionati che desiderano ottenere informazioni accurate e dettagliate su una vasta gamma di argomenti.

Wolfram Alpha è accessibile tramite il suo sito web ufficiale e offre anche applicazioni mobili per dispositivi iOS e Android. L'accesso ai risultati di ricerca di Wolfram Alpha può essere gratuito, ma alcune funzionalità e dati più avanzati richiedono un abbonamento a pagamento chiamato "Wolfram Alpha Pro".

In definitiva, Wolfram Alpha è un motore di ricerca computazionale potente e innovativo che utilizza calcoli e analisi dei dati per fornire risposte e informazioni accurate su una vasta gamma di argomenti. Grazie alle sue capacità di calcolo, rappresentazione grafica e conoscenza approfondita, Wolfram Alpha si distingue come uno strumento unico per l'elaborazione delle informazioni e l'approfondimento di concetti matematici, scientifici e culturali.

Comprare casa: come si calcola la rata del mutuo

Lun, 05/15/2023 - 12:44


In Italia la casa di proprietà è considerata da molti una priorità. Sono infatti tanti coloro che già possiedono l’abitazione in cui vivono ed è abitudine diffusa preferire l’acquisto della casa all’affitto. I nodi cruciali della questione sono numerosi, a partire dal fatto che non è sempre facile comprendere le offerte delle banche per i mutui sull’acquisto della casa. Quando si chiedono in prestito somme elevate conoscere in anticipo sia l’ammontare della rata, sia il tasso di interesse da saldare è essenziale.

La proposta di Deutsche Bank


Se stai cercando casa, puoi trovare la soluzione più consona alle tue esigenze con il calcola rata mutuo e gli altri strumenti di simulazione disponibili sul sito di Deutsche Bank. Sul sito della banca sono infatti disponibili vari strumenti di simulazione, che consentono di calcolare la rata del mutuo per l’acquisto di un’abitazione qualsiasi sia la situazione specifica del singolo acquirente. È infatti possibile fare il calcolo della rata del mutuo online sia per l’acquisto della prima che della seconda casa, o anche per chi necessita di un prestito per la ristrutturazione di un immobile che già possiede. Questo anche nel caso in cui le esigenze riguardino la surroga o la sostituzione del mutuo insieme alla necessità di ottenere ulteriore liquidità per ristrutturare casa. Grazie agli strumenti offerti è possibile trovare la soluzione più adatta, si potrà godere inoltre di zero spese ricorrenti e di un esperto, che seguirà tutto il percorso e saprà consigliare sulle proposte disponibili e sulle loro specifiche caratteristiche. Deutsche Bank offre anche una polizza assicurativa, per una maggiore tranquillità. La polizza proposta è disponibile per clienti che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 71 anni. Il costo di questa è costante per l’intera durata del mutuo, indipendentemente dall’età del contraente e non varia nel caso in cui si cambi lavoro o vi siano modifiche alla composizione del nucleo familiare.


I tassi del mutuo


Per il calcolo della rata del mutuo è necessario conoscere non solo la percentuale di interesse proposta dalla banca, ma anche la tipologia di tale tasso. Sono infatti disponibili mutui a Tasso fisso, variabile o misto. Se si calcola la rata del mutuo fisso si ottiene un’informazione che riguarda tutte le rate per l’intero periodo di ammortamento. Questo perché il tasso fisso rimane tale indipendentemente da qualsiasi questione; è proprio questa la sua caratteristica essenziale: la prevedibilità della rata anche nel caso in cui la durata del periodo di ammortamento sia di molti anni. Il mutuo a tasso variabile invece presenta un tasso di interesse che varia nel corso dei mesi, a seconda dell’andamento dei tassi di mercato. Tale variazione può essere anche elevata, ma dipende strettamente da indicatori a livello europeo. Si può, però, anche scegliere un mutuo a tasso misto, che consente di passare dal tasso variabile a quello fisso o viceversa, a seconda della convenienza del momento. Ovviamente tale cambiamento può essere effettuato a scadenze fisse, della durata di 2, 5 o 10 anni. Il cliente può scegliere se avviare il mutuo a tasso variabile, per poi passare eventualmente al fisso, o viceversa. 



NO, NON E' MAI COLPA DELLA STATISTICA

Lun, 05/15/2023 - 11:03

La statistica è una disciplina che ai più può sembrare ostica, con tutte quelle formule e definizioni. Walter Caputo, nel suo libro “Non è colpa della statistica” (C1V Edizioni) ha la capacità di portare questa materia “sulla Terra”, alla portata di chiunque abbia un po’ di curiosità per capirne il funzionamento. 

Dalla raccolta dei dati, alla loro “pulizia” fino al risultato finale, l’autore ci accompagna in un percorso che ci fa comprendere, con esempi pratici, come la statistica sia una disciplina che – se messa nelle mani giuste – può essere davvero un valido supporto alle decisioni che prendiamo e che permea molti aspetti della nostra vita. Se invece viene piegata ai propri interessi, è una vera e propria arma che può essere usata per proprio tornaconto. 

L'autore riesce – in maniera semplice e diretta – a farci capire quanto sia importante sia potere, che saper analizzare i dati. E alla fine il titolo del libro ti porta a dire che no, non è mai colpa della statistica, ma è sempre grazie a lei che molte cose funzionano in un certo modo. Insomma, se vi piace la statistica troverete questo libro molto interessante, e se proprio non vi piace, probabilmente inizierà a farlo accendendo in voi quella curiosità che è alla base della ricerca, e che farà di voi un campione di… statistica!

Ing. Gaetano Lisco

N.B.: Per questo articolo, potremmo nominare il gatto nella foto, "StatGatto". Se ha quell'espressione, tendenzialmente sta elaborando una nuova distribuzione probabilistica, denominata "StatGat". Sarà piuttosto difficile, una roba solo per gatti di alto livello, insomma, una vera sfida per umani divulgatori scientifici specializzati in Scienze Statistiche...

APPROFONDIMENTI

Indagine sui limiti della calcolabilità - intervista al Prof. Alfredo GarroUn approccio non matematico alla statistica per le scienze medicheVideo su Tik Tok a cura di "Libriperdavvero" in cui viene presentato il libro "Non è colpa della statistica" e letta l'introduzioneRecensione a cura di Antonella AmatoCome capire la statistica in termini non matematiciCosa ci dicono i dati? Introduzione all'apprendimento statisticoTi spiego la statistica con parole semplici



TI SPIEGO LA STATISTICA CON PAROLE SEMPLICI

Sab, 05/06/2023 - 10:18

Tutti noi nel quotidiano, a volte anche inconsapevolmente, facciamo valutazioni statistiche quando prendiamo una decisione nei vari ambiti della nostra vita. Il libro: "Non è colpa della statistica" scritto da Walter Caputo e pubblicato da C1V Edizioni ha un grande merito: quello di spiegare la statistica con parole semplici ed esempi pratici e di vita quotidiana, facendo diventare concetti complessi più abbordabili e in qualche modo familiari. Ci svela il “dietro le quinte” di uno studio statistico, qual è la corretta costruzione di una statistica.

Questo non significa che sia un libro da leggere la sera prima di andare a dormire, tutt’altro! È un libro che merita di essere affrontato con la giusta attenzione e curiosità, oserei dire “tensione”, perché ci parla comunque di una materia che ha regole rigorose e applicazioni che lo dovrebbero essere altrettanto.

L’autore ci accompagna a scoprirle, ci insegna a non farci ingannare da statistiche malfatte o mal presentate (che i redattori siano in buona o cattiva fede poco importa), a leggere cosa comunica un grafico e accertarne l’attendibilità, a capire cosa c’è dietro un dato e come interpretarlo. È anche un libro onesto perché non nasconde i limiti della statistica ma li spiega e ne traccia i contorni.

Grazie a questo libro ho capito la trasversalità della statistica, l’importanza che ha nell’affiancare numerose discipline, come ad esempio la criminologia, la sociologia, la psicologia, oltre a quelle che ci appaiono a lei più consone, come la finanza e la demografia (davvero interessante il capitolo sulla nascita della statistica). 

Un cenno, infine, alle considerazioni dell’autore sul fatto che una disciplina scientifica è un corpo vivo che - cito testualmente - “evolve, cambia, produce nuovi strumenti per risolvere nuovi problemi” al pari, aggiungo io, delle discipline umanistiche.

Un argomento decisamente affascinante che è stato affrontato con rigore e trasmesso con passione.

Paride IusoConsulente finanziario
N.B.: la foto dell'articolo, realizzata da Paride Iuso, intende richiamare l'attenzione sul fatto che un grafico possa mettere insieme climatologia, finanza e... naturalmente statistica!
RIFERIMENTI PER APPROFONDIRE
Indagine sui limiti della calcolabilità - intervista al Prof. Alfredo GarroUn approccio non matematico alla statistica per le scienze medicheVideo su Tik Tok a cura di "Libriperdavvero" in cui viene presentato il libro "Non è colpa della statistica" e letta l'introduzioneRecensione a cura di Antonella AmatoCome capire la statistica in termini non matematiciCosa ci dicono i dati? Introduzione all'apprendimento statistico





Casa del Futuro: Piero Luigi Carcerano intervista l'architetto Stefano Boeri

Sab, 05/06/2023 - 08:39


Nell'ambito dell'architettura, si è verificata una rivoluzione senza precedenti: la natura è stata finalmente accolta come componente integrante dei progetti edilizi. Non è più vista come un semplice sfondo o un elemento ornamentale, ma come una parte fondamentale del design e del processo creativo. Stefano Boeri è uno dei protagonisti di questa corrente filosofica che considera gli edifici come parte integrante di un ecosistema più vasto.

Boeri ha sviluppato soluzioni architettoniche innovative che dimostrano un'attenzione particolare alla natura. Questo nuovo approccio all'architettura ha l'obiettivo di valorizzare la vita in tutte le sue forme, garantendo la sopravvivenza delle specie animali e vegetali e migliorando la qualità della vita umana.

L'architettura, in questo scenario, diventa un elemento dinamico e vitale, in costante evoluzione in relazione all'ambiente circostante. Non si tratta di dominare la natura, ma di dialogare con essa, imparando a valorizzare e rispettare le sue caratteristiche. La cura per la natura si riflette anche nella scelta dei materiali e delle tecniche di costruzione, sempre più sostenibili e a basso impatto ambientale.

Un esempio di questa filosofia è il Bosco Verticale di Milano, un edificio residenziale che incorpora una vasta copertura vegetale. Questo progetto dimostra come sia possibile integrare la natura nella vita urbana, migliorando la qualità dell'aria e creando un ambiente più sano e vivibile per le persone.

Un altro esempio di architettura sostenibile è l'ultimo progetto di Stefano Boeri,  la casa del futuro ad Amatrice, ideato da Stefano Boeri e premiato dall'"After the Damages International Award". Il progetto segue il concetto di ecologia integrale introdotto da Papa Francesco nell'enciclica "Laudato si'", che sottolinea l'importanza di un approccio olistico verso le questioni ambientali e sociali e la necessità di un impegno comune a livello globale per affrontare le sfide del nostro tempo.

Piero Luigi Carcerano ha intervistato sulla rivista Interiorissimi l'architetto Stefano Boeri proprio in riferimento a questo innovativo progetto di ricostruzione del Complesso Don Minozzi di Amatrice, importante sito storico distrutto dal terremoto del 2016. Tale progetto si basa sulla filosofia dell'ecologia integrale, affermata dall'Enciclica di Papa Francesco, che invita a risolvere le sfide ambientali e sociali con un approccio globale e olistico. L'intervento consiste nell'utilizzo di tecniche costruttive antisismiche, il recupero delle terre da scavo, la gestione attenta delle acque meteoriche e l'installazione di pannelli solari integrati nel tetto per ridurre l'impatto ambientale.

Il progetto non si limita alla definizione di una nuova pianificazione urbana, ma vuole anche suscitare una riflessione sul ruolo del territorio e la sua gestione futura. Le corti del Complesso Don Minozzi saranno trasformate in luoghi comunitari di formazione, incontro e accoglienza, aperti a giovani, cittadini e visitatori. L'attenzione è posta anche sull'inserimento paesaggistico-ambientale dell'intervento, con il 40% delle superfici verdi e la creazione di spazi aperti ad usi differenziati. Il rispetto del patrimonio storico dell'area viene garantito attraverso l'utilizzo di materiali locali e il recupero del 60% del volume totale delle macerie.

La biografia dell'Architetto Stefano Boeri sul sito Stefano Boeri Architetti


Temperatura: definizione e spiegazione della unità di misura

Sab, 05/06/2023 - 07:36


La temperatura è una grandezza fisica che misura la capacità di un corpo di scambiare energia termica con altri corpi o con l'ambiente circostante. In altre parole, la temperatura rappresenta il grado di calore o di freddo di un corpo.

L'unità di misura della temperatura è il grado Celsius (°C), che fu introdotto nel 1742 dal fisico svedese Anders Celsius. Il grado Celsius è definito come la differenza di temperatura tra il punto di fusione del ghiaccio (0°C) e il punto di ebollizione dell'acqua a pressione atmosferica standard (100°C).

Esistono anche altre unità di misura della temperatura, come il grado Fahrenheit (°F) e il kelvin (K). Il grado Fahrenheit è stato introdotto nel 1724 dal fisico tedesco Daniel Gabriel Fahrenheit e si basa su due punti di riferimento: il punto di fusione del ghiaccio (32°F) e il punto di ebollizione dell'acqua a pressione atmosferica standard (212°F).

Il kelvin, invece, è l'unità di misura della temperatura del Sistema Internazionale (SI) ed è definito come 1/273,16 della temperatura termodinamica del punto triplo dell'acqua, che è la temperatura a cui coesistono tre fasi dell'acqua: solida, liquida e gassosa.

Una delle proprietà interessanti della temperatura è che gli oggetti tendono a raggiungere l'equilibrio termico, cioè tendono a raggiungere la stessa temperatura di un altro corpo con cui sono a contatto termico. Questo principio è alla base di molti fenomeni naturali e tecnologici, come il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, la regolazione della temperatura degli alimenti, la produzione di energia termica e la termoregolazione del corpo umano.

Inoltre, la temperatura può essere misurata utilizzando diversi strumenti, come i termometri a mercurio, i termometri digitali e i termometri a infrarossi. Ognuno di questi strumenti utilizza un principio fisico diverso per misurare la temperatura, come l'espansione termica dei liquidi, la resistenza elettrica dei materiali o l'emissione di radiazione infrarossa.

Conversioni di temperatura 

Le conversioni di temperatura sono operazioni matematiche che permettono di esprimere una temperatura in una determinata unità di misura in un'altra unità di misura. Le unità di misura più comuni sono il grado Celsius (°C), il grado Fahrenheit (°F) e il kelvin (K).

Di seguito, riportiamo alcune delle conversioni di temperatura più comuni con degli esempi pratici:

- Da °C a °F: per convertire i gradi Celsius in gradi Fahrenheit, si può utilizzare la seguente formula: °F = (°C × 1,8) + 32. Ad esempio, per convertire 20°C in gradi Fahrenheit, basta moltiplicare 20 per 1,8 e aggiungere 32, ottenendo così 68°F.

- Da °F a °C: per convertire i gradi Fahrenheit in gradi Celsius, si può utilizzare la seguente formula: °C = (°F - 32) ÷ 1,8. Ad esempio, per convertire 80°F in gradi Celsius, basta sottrarre 32 a 80 e dividere il risultato per 1,8, ottenendo così 26,7°C.

- Da °C a K: per convertire i gradi Celsius in kelvin, basta aggiungere 273,15 alla temperatura in gradi Celsius. Ad esempio, per convertire 25°C in kelvin, basta aggiungere 273,15, ottenendo così 298,15 K.

- Da K a °C: per convertire i kelvin in gradi Celsius, basta sottrarre 273,15 dalla temperatura in kelvin. Ad esempio, per convertire 300 K in gradi Celsius, basta sottrarre 273,15, ottenendo così 26,85°C.

- Da °F a K: per convertire i gradi Fahrenheit in kelvin, si può utilizzare la seguente formula: K = (°F + 459,67) ÷ 1,8. Ad esempio, per convertire 70°F in kelvin, basta aggiungere 459,67 a 70 e dividere il risultato per 1,8, ottenendo così 294,26 K.

- Da K a °F: per convertire i kelvin in gradi Fahrenheit, si può utilizzare la seguente formula: °F = (K × 1,8) - 459,67. Ad esempio, per convertire 300 K in gradi Fahrenheit, basta moltiplicare 300 per 1,8 e sottrarre 459,67, ottenendo così 80,33°F.

Le conversioni di temperatura sono fondamentali in molti campi, come la scienza, la tecnologia, la cucina e la meteorologia. Conoscere come convertire le temperature da un'unità di misura all'altra è importante per poter utilizzare correttamente gli strumenti di misura, per seguire le ricette e per capire le previsioni meteorologiche.

Differenza tra calore e temperatura
Calore e temperatura sono due concetti diversi in termodinamica, spesso confusi tra loro. La temperatura si riferisce all'agitattezza molecolare di una sostanza, mentre il calore è l'energia trasferita da una sostanza a un'altra a causa della differenza di temperatura.
La temperatura è una grandezza fisica che esprime il livello di agitazione termica delle particelle che costituiscono un corpo o una sostanza. Si misura in gradi Celsius (°C), Fahrenheit (°F) o Kelvin (K). Quando la temperatura di un corpo aumenta, le particelle che lo costituiscono si muovono con maggiore energia e velocità, mentre quando la temperatura diminuisce, le particelle si muovono con minore energia e velocità.
Il calore, d'altra parte, è l'energia termica che si trasferisce tra due corpi a diversa temperatura. Si misura in joule (J) o calorie (cal). Il calore può essere trasferito in diversi modi, come conduzione, convezione e irraggiamento.
Inoltre, la temperatura non dipende dalla quantità di sostanza presente in un corpo, ma solo dalla sua agitazione molecolare. Al contrario, il calore dipende dalla quantità di sostanza e dalla sua capacità di immagazzinare energia termica, chiamata calore specifico.
Ad esempio, due oggetti possono avere la stessa temperatura, ma se uno ha una maggiore massa rispetto all'altro, richiederà più calore per aumentare la sua temperatura della stessa quantità.
Qual è la temperatura più bassa dell'Universo?
La temperatura più bassa possibile nell'universo è nota come "temperatura di fondo cosmico", o "radiazione cosmica di fondo". Si tratta della radiazione elettromagnetica residua del Big Bang, avvenuto circa 13,8 miliardi di anni fa, che si è espansa e raffreddata nell'universo in espansione.
La temperatura della radiazione cosmica di fondo è di circa -270,45 °C (-454,81 °F o 2,725 K), ovvero appena sopra lo zero assoluto, che corrisponde alla temperatura minima teorica possibile. Lo zero assoluto rappresenta il punto in cui tutte le molecole si fermano completamente, non esiste alcun movimento termico e non si può raggiungere una temperatura inferiore.
La temperatura della radiazione cosmica di fondo è stata misurata con grande precisione grazie a osservazioni astronomiche e satellitari, come il satellite Planck dell'ESA, e conferma la validità della teoria del Big Bang e della sua evoluzione cosmologica.
Qual è la temperatura più bassa raggiunta in laboratorio?
La temperatura più bassa mai raggiunta in un laboratorio è di circa 100 picokelvin, ovvero 0,000 000 000 1 K, ottenuta utilizzando tecniche di raffreddamento adiabatico di isotopi di elio, come l'elio-3 e l'elio-4. Questa temperatura estremamente bassa è stata raggiunta negli anni '90 da un gruppo di ricerca guidato da Wolfgang Ketterle, Eric Cornell e Carl Wieman, che vinsero il premio Nobel per la fisica nel 2001 per questa scoperta.
Per raffreddare gli isotopi di elio a queste temperature così basse, si utilizzano tecniche di raffreddamento laser e magnetico, che sfruttano le proprietà quantistiche della materia. In pratica, si raffreddano gli atomi utilizzando l'effetto Doppler prodotto dalla luce laser, che rallenta gli atomi facendoli "cadere" in un trappola magnetica a bassa temperatura. In questo modo, gli atomi possono essere raffreddati fino a pochi nanokelvin, e successivamente tramite un processo di evaporazione termica, si possono raggiungere temperature ancora più basse.
Queste temperature estremamente basse consentono di studiare i fenomeni quantistici della materia, come la condensazione di Bose-Einstein, che è stata osservata proprio in queste condizioni di temperatura e densità. Inoltre, questi studi hanno importanti applicazioni in diversi campi della fisica, come la fisica della materia condensata, la fisica atomica e la fisica delle particelle.
Cos'è la temperatura percepita 
La temperatura percepita, o sensazione termica, è una grandezza fisica che rappresenta la temperatura che si percepisce sulla pelle, tenendo conto di diversi fattori che influenzano la sensazione di caldo o freddo. La temperatura percepita può essere diversa dalla temperatura misurata con un termometro a causa di fattori come l'umidità, il vento e la radiazione solare.
Ad esempio, in una giornata calda e umida, la temperatura percepita può essere più alta rispetto alla temperatura reale, a causa dell'effetto combinato dell'aria umida e della temperatura dell'aria. Al contrario, in una giornata fredda e ventosa, la temperatura percepita può essere più bassa rispetto alla temperatura reale, a causa dell'effetto del vento che raffredda la pelle.
Esistono diverse formule matematiche che permettono di calcolare la temperatura percepita, a partire dalla temperatura dell'aria, dall'umidità relativa, dalla velocità del vento e da altri fattori come la radiazione solare. Queste formule tengono conto dei meccanismi fisiologici che regolano la sensazione di caldo o freddo sulla pelle umana, come la termoregolazione corporea e la percezione sensoriale.
La temperatura percepita è una grandezza importante per valutare gli effetti delle condizioni ambientali sulla salute e sul benessere delle persone, in particolare durante le ondate di calore o di freddo. È inoltre utilizzata nell'industria del turismo e degli sport all'aria aperta per fornire informazioni ai turisti e agli atleti sulla temperatura effettiva che si percepisce durante l'attività fisica.

Quanti grammi sono un'oncia

Sab, 05/06/2023 - 07:12


La conversione tra grammi e once è un'operazione comune in cucina e in altri contesti di misurazione del peso. Le once e i grammi sono entrambe unità di misura del sistema internazionale (SI), ma rappresentano una differenza significativa nella scala di misura. In questo articolo, vedremo come convertire le once in grammi e viceversa, e ci soffermeremo sulle differenze tra queste due unità di misura.

Innanzitutto, l'oncia (simbolo "oz") è un'unità di misura del peso usata soprattutto nei paesi anglosassoni, come gli Stati Uniti e il Regno Unito. L'oncia è comunemente utilizzata per misurare il peso degli alimenti e delle bevande, ma anche per il peso dei gioielli e di altri oggetti di valore. Esistono due tipi di once: l'oncia avoirdupois e l'oncia troy. L'oncia avoirdupois è la più comune ed è utilizzata per misurare il peso degli alimenti e delle bevande, mentre l'oncia troy è utilizzata per il peso dei metalli preziosi.

D'altra parte, il grammo (simbolo "g") è l'unità di base del peso del sistema internazionale (SI). Il grammo viene utilizzato soprattutto in Europa e in molti altri paesi del mondo per misurare il peso di oggetti di vario genere, dalle alimentari ai medicinali.

Per convertire le once in grammi, è necessario conoscere il fattore di conversione tra queste due unità di misura. In particolare, 1 oncia equivale a 28,35 grammi. Questo valore è stato stabilito dal Sistema internazionale di unità di misura (SI) e viene utilizzato in tutto il mondo.

Per esempio, se si vuole sapere quanti grammi ci sono in 4 once, si deve moltiplicare il numero di once per il fattore di conversione:

4 oz x 28,35 g/oz = 113,4 g

In questo caso, 4 once corrispondono a 113,4 grammi.

Per convertire i grammi in once, invece, è possibile utilizzare la formula inversa:

1 oz = 28,35 g

1 g = 1/28,35 oz

Quindi, per convertire i grammi in once, è necessario dividere il peso in grammi per 28,35.

Ad esempio, se si vuole sapere quanti once ci sono in 56 grammi, si deve dividere il peso in grammi per il fattore di conversione:

56 g ÷ 28,35 g/oz = 1,98 oz

In questo caso, 56 grammi corrispondono a 1,98 once.

La conversione tra once e grammi è un'operazione comune in cucina e in altri contesti di misurazione del peso. È importante conoscere il fattore di conversione tra queste due unità di misura per effettuare una corretta conversione. In particolare, 1 oncia equivale a 28,35 grammi.  

La misura nella storia

L'oncia è un'unità di misura che risale all'antichità, quando veniva utilizzata per pesare metalli preziosi e gioielli. Tuttavia, nel corso dei secoli, il peso dell'oncia è stato modificato diverse volte, a seconda del paese e del periodo storico.

L'origine dell'oncia risale all'antica Roma, dove veniva utilizzata per pesare le monete d'oro e d'argento. L'oncia romana corrispondeva a circa 27,3 grammi ed era divisa in 12 uncie. Questo sistema di pesatura venne poi adottato in molti paesi europei, dove l'oncia venne utilizzata soprattutto per misurare il peso degli oggetti di valore, come i metalli preziosi e i gioielli.

Nel corso del tempo, il peso dell'oncia ha subito diverse modifiche a seconda del paese e del periodo storico. Ad esempio, nell'Inghilterra medievale, l'oncia era utilizzata per pesare il pane e veniva definita come la dodicesima parte della libbra. Nel 1527, il re Enrico VIII introdusse una nuova definizione dell'oncia, che corrispondeva a 28,35 grammi, e che venne utilizzata soprattutto per pesare gli alimenti e le bevande.

Negli Stati Uniti, l'oncia venne introdotta nel 1866 come unità di misura del peso nella legge sulle misure e i pesi. L'oncia americana corrisponde a circa 28,35 grammi ed è utilizzata soprattutto per misurare il peso degli alimenti e delle bevande.

Oggi, l'oncia è utilizzata soprattutto nei paesi anglosassoni, come gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Australia, mentre in Europa e in molti altri paesi del mondo si utilizza il grammo come unità di misura del peso. Tuttavia, l'oncia rimane comunque un'unità di misura importante, soprattutto in cucina e nella produzione di bevande alcoliche, dove viene utilizzata per misurare con precisione le quantità degli ingredienti.


Qual è la velocità della luce in km/h?

Sab, 05/06/2023 - 07:00

 

La velocità della luce è una costante fisica che rappresenta la velocità a cui si propaga la radiazione elettromagnetica nel vuoto. Essa è rappresentata dalla lettera c e ha un valore approssimativo di 299.792.458 metri al secondo.

Per trasformare la velocità della luce in chilometri al secondo, basta dividere il valore per 1000, il che ci porta ad una velocità di circa 299.792 km/s.

Velocità della luce in Km/h

La velocità della luce è di circa 299.792.458 metri al secondo (m/s) nel vuoto. Per convertire questa misura in km/h, è necessario effettuare una serie di operazioni matematiche.  Innanzitutto, occorre moltiplicare la velocità della luce per il numero di secondi in un'ora (3600) per ottenere il numero di metri percorsi dalla luce in un'ora:  299.792.458 m/s x 3600 s/h = 1.079.252.848.000 m/h  A questo punto, è necessario convertire i metri in chilometri, dividendo il risultato per 1000:  1.079.252.848.000 m/h ÷ 1000 = 1.079.252.848 km/h  Quindi, la velocità della luce è di circa 1.079.252.848 km/h (circa un miliardo di km/h). 

La velocità della luce ha un ruolo fondamentale nella fisica, poiché rappresenta il limite di velocità massima nell'universo. Questo significa che nessuna particella o informazione può viaggiare più veloce della luce.

La scoperta della velocità della luce risale al 1676, quando l'astronomo danese Ole Rømer la misurò per la prima volta, utilizzando l'osservazione delle lune di Giove. Successivamente, nel 1849, il fisico francese Hippolyte Fizeau riuscì a misurare la velocità della luce in modo più preciso, utilizzando un apparecchio chiamato "ruota dentata".

Oggi, la velocità della luce viene utilizzata in molti campi della fisica, tra cui l'astrofisica, la fisica delle particelle e la teoria della relatività. Ad esempio, la teoria della relatività di Albert Einstein afferma che la velocità della luce è la stessa per tutti gli osservatori, indipendentemente dal loro moto relativo.

Inoltre, la velocità della luce ha anche importanti implicazioni per le comunicazioni e le tecnologie


moderne. I segnali radio e televisivi, ad esempio, viaggiano alla velocità della luce, il che significa che ci vogliono solo pochi secondi perché un segnale viaggi dalla Terra alla Luna e ritorno.

Allo stesso modo, le tecnologie di comunicazione come la fibra ottica sfruttano la velocità della luce per trasmettere informazioni a distanze lunghe e ad alta velocità. Questo perché la luce viaggia attraverso la fibra ottica in modo molto efficiente, grazie alle proprietà ottiche del materiale.

Inoltre, la velocità della luce è utilizzata anche in ambito medico. Ad esempio, la tomografia ad emissione di positroni (PET) è una tecnica di imaging medico che utilizza isotopi radioattivi che emettono positroni. Quando i positroni si annichilano con gli elettroni del corpo, vengono emessi due fotoni di luce. Misurando la velocità di questi fotoni, è possibile ricostruire un'immagine tridimensionale del corpo.

L'esperienza di Michelson e Morley 

L'esperienza di Michelson-Morley è stata un esperimento cruciale nella storia della fisica, che ha contribuito a riformulare la teoria dell'etere luminifero e ha portato alla nascita della teoria della relatività di Albert Einstein. L'esperimento è stato condotto nel 1887 dai fisici americani Albert A. Michelson e Edward W. Morley, con l'obiettivo di misurare la velocità della Terra rispetto all'etere, un ipotetico mezzo di propagazione della luce che si pensava fosse presente nello spazio. L'idea era quella di utilizzare un interferometro, un'apparecchio che sfrutta l'interferenza luminosa per misurare la velocità della luce in diverse direzioni.

Se l'etere esisteva, si pensava che la velocità della luce dovesse variare in base alla direzione del moto della Terra rispetto all'etere stesso. L'esperimento consisteva nel far passare un raggio di luce attraverso un sistema di specchi e divisorii di fascio, in modo da creare due percorsi di luce percorribili in direzioni diverse.

Se l'etere esisteva, si pensava che la velocità della luce avrebbe dovuto essere diversa lungo i due percorsi, causando una differenza nelle lunghezze d'onda delle onde luminose che si sarebbero sovrapposte al termine dei percorsi.

Tuttavia, i risultati dell'esperimento si rivelarono del tutto sorprendenti: non fu rilevata alcuna differenza nella velocità della luce lungo i due percorsi, indipendentemente dalla direzione del moto della Terra rispetto all'etere. Questo risultato, che sembrava contraddire le previsioni della teoria dell'etere luminifero, pose un grande problema ai fisici dell'epoca. In effetti, la mancanza di un effetto misurabile fu considerata un "fallimento" dell'esperimento. Ma il fallimento dell'esperimento di Michelson-Morley aprì anche la strada a nuove teorie sulla luce e sullo spazio. Uno dei primi a suggerire un'alternativa all'etere fu Hendrik Lorentz, che propose un modello in cui i corpi in movimento attraverso lo spazio subivano una contrazione nella direzione del loro moto.

Questa teoria fu successivamente elaborata da Albert Einstein nella sua teoria della relatività speciale, che postula che la velocità della luce sia costante e immutabile, indipendentemente dalla direzione del moto dell'osservatore. L'esperienza di Michelson-Morley ha quindi rappresentato una pietra miliare nella storia della fisica, contribuendo a riformulare la nostra comprensione del mondo fisico e dando il via alla nascita di nuove teorie che hanno rivoluzionato la nostra comprensione della natura e dell'universo.

Si può andare più veloci della luce? Cosa sono i tachioni?  

Secondo la teoria della relatività di Albert Einstein, la velocità della luce è una costante universale che non può essere superata da alcun oggetto fisico nell'universo. In altre parole, non è possibile viaggiare più veloci della luce. Ciò significa che, a meno che non ci sia una revisione della teoria della relatività, non esiste alcuna possibilità di superare questa velocità limite.

Tuttavia, è importante notare che esistono alcune particelle teoriche chiamate tachioni, che si suppone abbiano una velocità intrinseca superiore a quella della luce. I tachioni sono stati proposti per la prima volta dal fisico russo Georgi Feinberg nel 1967 e successivamente elaborati dal fisico italiano Ettore Majorana. Secondo la teoria, i tachioni sono particelle ipotetiche con una massa immaginaria, il che significa che la loro energia cinetica aumenta all'aumentare della loro velocità. In teoria, i tachioni sarebbero in grado di superare la velocità della luce e di spostarsi all'indietro nel tempo, sebbene non esistano prove concrete dell'esistenza di queste particelle. Tuttavia, la loro esistenza è stata oggetto di dibattito e discussione nella comunità scientifica, con alcune teorie che suggeriscono che i tachioni potrebbero avere una qualche forma di interazione con il mondo fisico. Nonostante le loro proprietà insolite, i tachioni rimangono una particella teorica e non sono stati ancora osservati sperimentalmente. In ogni caso, la teoria della relatività di Einstein, che è stata confermata da numerose osservazioni e esperimenti, continua ad essere il fondamento della fisica moderna e stabilisce che la velocità della luce rappresenta un limite insuperabile per qualsiasi oggetto fisico.

Calcolo della velocità della luce con le equazioni di Maxwell

La velocità della luce è una costante fisica universale che rappresenta la velocità massima a cui l'energia può essere trasmessa attraverso lo spazio vuoto. Questa costante è stata calcolata per la prima volta nel 1676 dal fisico danese Ole Rømer, che ha utilizzato l'osservazione delle lune di Giove per stimare la velocità della luce. Tuttavia, il calcolo preciso della velocità della luce è stato possibile solo grazie alle equazioni di Maxwell, sviluppate dal fisico scozzese James Clerk Maxwell nella seconda metà del XIX secolo. 
Queste equazioni descrivono il comportamento delle onde elettromagnetiche, che includono la luce, e rappresentano uno dei pilastri della fisica moderna. Per calcolare la velocità della luce con le equazioni di Maxwell, è necessario considerare la relazione tra il campo elettrico e il campo magnetico in un'onda elettromagnetica. 
Questa relazione è descritta dalle equazioni di Maxwell per le onde piane: c = 1/sqrt(ε₀μ₀) dove c rappresenta la velocità della luce nel vuoto, ε₀ rappresenta la costante dielettrica del vuoto e μ₀ rappresenta la costante magnetica del vuoto. 
La costante dielettrica del vuoto rappresenta la capacità del vuoto di supportare un campo elettrico, mentre la costante magnetica del vuoto rappresenta la permeabilità magnetica del vuoto. 
Il valore numerico di c è di circa 299.792.458 metri al secondo (m/s) o, approssimativamente, 300.000 chilometri al secondo (km/s). Questo valore è costante in tutto lo spazio vuoto e rappresenta un limite superiore alla velocità a cui qualsiasi informazione o energia può essere trasmessa nello spazio. In sintesi, la velocità della luce è stata calcolata per la prima volta da Ole Rømer nel 1676, ma è stata determinata con maggiore precisione grazie alle equazioni di Maxwell nel XIX secolo. Queste equazioni rappresentano uno dei pilastri della fisica moderna e consentono di descrivere il comportamento delle onde elettromagnetiche, compresa la luce. La velocità della luce nel vuoto è di circa 299.792.458 m/s o 300.000 km/s, e rappresenta il limite superiore a cui l'energia e l'informazione possono essere trasmesse nello spazio.

Quanti abitanti ci sono a Milano

Sab, 05/06/2023 - 06:42


Milano è la seconda città più grande d'Italia, dopo Roma, con una popolazione di oltre 1,3 milioni di abitanti. La sua area metropolitana è invece la più grande del paese e conta circa 8,2 milioni di abitanti.

Milano è una città con una lunga storia, risalente all'epoca romana. Nel corso dei secoli, è stata governata da numerose dinastie e famiglie nobiliari, tra cui i Visconti, gli Sforza e gli Asburgo. Durante il Rinascimento, Milano divenne un importante centro culturale e artistico, ospitando alcuni dei più grandi artisti del tempo, come Leonardo da Vinci.

Oggi, Milano è considerata una città cosmopolita e moderna, nota per il suo design, la moda, l'architettura e la finanza. È la sede di numerose aziende italiane e internazionali, tra cui la Borsa Italiana, la compagnia aerea Alitalia e la casa automobilistica Alfa Romeo.

Milano è anche una città ricca di arte e cultura, con numerosi musei e gallerie d'arte. Il più famoso di questi è senza dubbio la Pinacoteca di Brera, che ospita una vasta collezione di dipinti italiani e stranieri, tra cui opere di Raffaello, Caravaggio e Rembrandt.

Ma quale è la composizione della popolazione di Milano? Secondo l'ultimo censimento, effettuato nel 2021, la città è composta per il 70% da italiani e per il restante 30% da stranieri. La comunità straniera più numerosa è quella di origine cinese, seguita da quella marocchina e rumena.

Nonostante la sua ricchezza e modernità, Milano affronta tuttavia alcuni problemi sociali e economici. Ad esempio, il tasso di disoccupazione è piuttosto alto, soprattutto tra i giovani. Inoltre, la città è caratterizzata da un'alta disuguaglianza economica, con una significativa differenza tra la popolazione più ricca e quella più povera.

Un altro problema che affligge la città è quello della congestione del traffico. Milano è una città molto trafficata e congestionata, soprattutto durante le ore di punta. Per cercare di risolvere questo problema, le autorità hanno avviato diversi progetti, come la costruzione di nuove linee di metropolitana e l'introduzione di pedaggi urbani.

Nonostante questi problemi, Milano rimane una città vibrante e dinamica, con una forte identità culturale e una grande attenzione per la moda, il design e l'innovazione. La sua popolazione eterogenea e cosmopolita rappresenta una grande risorsa per la città, arricchendola di diverse culture e tradizioni.

Inoltre, Milano è anche una città che offre numerose opportunità di svago e intrattenimento, con numerosi ristoranti, bar, club e locali notturni. Durante la stagione estiva, la città ospita numerosi eventi culturali e musicali, tra cui il famoso Festival della Musica.

10 cose da fare a Milano 

1. Visita il Duomo - Il Duomo di Milano è uno dei monumenti più iconici della città, con la sua imponente facciata gotica. All'interno della cattedrale, si possono ammirare gli affreschi e le vetrate, nonché salire sul tetto per una vista panoramica della città.

2. Passeggia nel Parco Sempione - Il Parco Sempione è il polmone verde di Milano, situato proprio dietro il Castello Sforzesco. Qui, è possibile passeggiare, fare jogging o semplicemente rilassarsi al sole, mentre si ammira la bellezza degli alberi, dei laghetti e delle fontane.

3. Ammira l'arte alla Pinacoteca di Brera - La Pinacoteca di Brera ospita una delle collezioni d'arte più importanti d'Italia, con opere di artisti come Raffaello, Caravaggio e Tintoretto. Il museo si trova in un antico palazzo e offre un'esperienza culturale unica.


4. Visita il Castello Sforzesco - Il Castello Sforzesco è una fortezza medievale che fu residenza dei duchi di Milano. Oggi, ospita numerosi musei, tra cui la Pinacoteca del Castello Sforzesco e il Museo degli Strumenti Musicali.

5. Fai shopping in Galleria Vittorio Emanuele II - La Galleria Vittorio Emanuele II è una delle gallerie commerciali più antiche e lussuose d'Europa. Qui, è possibile fare shopping nelle boutique di alta moda o semplicemente ammirare l'architettura del luogo.

6. Goditi un aperitivo in un bar alla moda - Milano è nota per la sua tradizione dell'aperitivo, durante il quale si può gustare un cocktail accompagnato da stuzzichini. Ci sono molti bar alla moda in città dove si può godere di questa esperienza.

7. Visita il Teatro alla Scala - Il Teatro alla Scala è uno dei teatri d'opera più famosi al mondo, con una storia che risale al 1778. Qui, si possono assistere a spettacoli di musica classica, balletto e opere.

8. Scopri la cultura del design alla Triennale di Milano - La Triennale di Milano è un centro culturale dedicato al design e all'arte contemporanea. Qui, è possibile ammirare mostre d'arte, partecipare a workshop e conferenze e scoprire l'ultima tendenza del design.

9. Esplora i Navigli - I Navigli sono una serie di canali che attraversano il centro di Milano. Qui, si può passeggiare lungo le rive dei canali, ammirando le case colorate e le botteghe artigiane, o cenare in uno dei numerosi ristoranti che si trovano lungo le rive.

10. Vivi l'esperienza del calcio al San Siro - Lo stadio San Siro è il tempio del calcio a Milano, sede delle partite dei due club più famosi della città, il Milan e l'Inter. Gli appassionati di calcio non possono perdere l'occasione di assistere ad una partita qui.

INDAGINE SUI LIMITI DELLA CALCOLABILITA’ – INTERVISTA AL PROF. ALFREDO GARRO

Mar, 04/25/2023 - 11:14

La matematica cambia, la statistica cambia, ma nessuno se ne accorge. La maggior parte delle persone evidentemente pensa che la matematica e la statistica siano una specie di credenza che non può mai cambiare per coloro che ci credono (mentre non esiste per coloro che non ci credono). È invece noto a tutti che la matematica e la statistica rientrano nelle discipline scientifiche e, come tali, cambiano, evolvono e si modificano anche in seguito all’elaborazione di nuovi strumenti di indagine.

Ho scritto su questo argomento più volte, ma in modo più completo nel libro: “Non è colpa della statistica”, pubblicato da C1V Edizioni il 7 marzo 2023. Il linguaggio matematico utilizzato in un certo contesto può condizionarci al punto da impedirci di osservare in modo completo l’oggetto di studio. E, insomma, potremmo finire in un vicolo cieco, a meno che ci rendiamo conto di quanto sia importante cambiare linguaggio / metodo / strumento matematico, al fine di migliorare letteralmente le nostre capacità di calcolo. In questo periodo di discute molto di calcolo automatico, soprattutto di che tipo di “intelligenza” abbiano gli algoritmi che ormai, soprattutto tramite i computer e gli smartphone, popolano la nostra vita, al punto da essere diventati quasi delle “estensioni” delle nostre capacità cognitive.

A questo punto una domanda del genere: “Cosa è calcolabile?” diventa di interesse generalizzato. È quindi il caso di leggere: “Osservabilità delle macchine di Turing. Un raffinamento della teoria del calcolo”, un lavoro di Yaroslav D. Sergeyev e Alfredo Garro (del Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica dell’Università della Calabria). Possiamo considerare una macchina di Turing come un dispositivo astratto di calcolo, da utilizzare per indagare i limiti della calcolabilità, considerando però un determinato linguaggio matematico (sia quello “tradizionale” che uno nuovo trattato nel lavoro sopra citato). Ciò in quanto “questa situazione è esattamente la stessa che si verifica nelle scienze naturali: prima di cominciare a studiare un oggetto fisico, lo scienziato sceglie uno strumento e la sua accuratezza per lo studio” scrivono Sergeyev e Garro, aggiungendo poi: “dove è ben noto che lo strumento influenza i risultati delle osservazioni”.

Entriamo quindi nel merito della questione ponendo alcune domande direttamente al Prof. Alfredo Garro.

- Che cos’è una macchina di Turing?

Nel 1936 in un articolo intitolato "On Computable Numbers, with an Application to the Entscheidungsproblem", Alan Turing affrontò il cosiddetto “Problema della Decisione” (Entscheidungsproblem appunto) posto da David Hilbert nel 1928 nell’ambito della sua opera di sistematizzazione dei fondamenti della matematica. Il problema consiste nel determinare se esiste una procedura “eseguibile meccanicamente” (oggi diremmo un algoritmo) per decidere se un dato enunciato matematico può essere dimostrato o meno. Nell’articolo Turing riesce a dimostrare che tale procedura non esiste proponendo ed avvalendosi di un modello di calcolo astratto, noto oggi, appunto, come “Macchina di Turing”. 

La macchina di Turing è costituita da un nastro infinito, diviso in celle, su cui possono essere letti e scritti simboli di un alfabeto finito. La macchina ha un'unità di controllo che può leggere un simbolo dal nastro e, in base al simbolo letto, può cambiare lo stato di elaborazione della macchina, scrivere un nuovo simbolo sul nastro e spostare il nastro a sinistra o a destra. La macchina di Turing non è l’unico modello di calcolo astratto presente in letteratura; tuttavia, la sua elegante definizione ed il suo “potere computazionale” l’hanno resa lo strumento di elezione per investigare i limiti della computabilità e fornire le basi per la creazione di linguaggi di programmazione e di altre tecnologie informatiche che utilizziamo quotidianamente. Quando parlo di “potere computazionale”, in particolare, mi riferisco, ad esempio, ai risultati prodotti dal matematico e logico americano Alonzo Church che nella sua famosa “tesi” sostiene che ogni funzione calcolabile può essere calcolata da una macchina di Turing; ossia, con un lessico più moderno, che ogni algoritmo eseguibile può essere eseguito da una macchina di Turing e che, quindi, le macchine di Turing rappresentano un modello universale per il calcolo automatico. Ciò significa che ogni problema calcolabile può essere risolto da una macchina di Turing e che la macchina di Turing fornisce una definizione rigorosa e unificante del concetto di calcolabilità.

I lavori di Turing e Church completano, di fatto, l’opera iniziata da Kurt Gödel dimostrando che la calcolabilità ha dei limiti intrinseci e che non tutti i problemi possono essere risolti in modo algoritmico: proprio il “Problema della Decisione” di Hilbert da cui siamo partiti ne è un esempio. Ciò deriva direttamente dalla natura incompleta della logica matematica: in ogni sistema assiomatico sufficientemente complesso, esiste almeno una proposizione che non può essere dimostrata all'interno del sistema stesso. Questo significa, appunto, che non esiste un algoritmo generale per dimostrare tutte le proposizioni matematiche come probabilmente sognava Hilbert.

La macchina di Turing è, tuttavia, anch’essa un oggetto matematico che possiamo descrivere ed osservare, nelle computazioni che svolge, usando linguaggi matematici diversi. Il linguaggio matematico scelto modifica ciò che riusciamo ad osservare proprio come una lente di un microscopio con un potere di ingrandimento maggiore ci permette una maggiore accuratezza nelle risposte che forniamo analizzando con essa un particolare campione di materiale. Il linguaggio usato da Turing era essenzialmente quello di George Cantor ed usando quel linguaggio è possibile arrivare ad un dato livello di accuratezza. Quando si considerano macchine di Turing che eseguono un numero infinito di passi, ad esempio, esso non permettere di distinguere macchine di Turing che sono in grado di gestire un numero diverso di simboli, che operano su un numero diverso di nastri, oppure che operano in modo deterministico e non deterministico nella scelta della prossima operazione da eseguire durante una computazione. Nel nostro lavoro dimostriamo come, descrivendo ed analizzando le macchine di Turing con un linguaggio matematico diverso, sia possibile, invece, distinguere con maggiore accuratezza le computazioni eseguite da macchine di Turing che, osservate con il linguaggio matematico di Cantor/Turing, risultano essere del tutto indistinguibili soprattutto quando eseguono un numero infinito di passi o computano sequenze infinite di simboli.

- Quali sono le differenze fra una macchina di Turing immaginaria ed una fisica?

Una macchina di Turing immaginaria è un modello teorico astratto, mentre una macchina di Turing fisica è un dispositivo reale costruito con una specifica tecnologia che ha limiti fisici e può essere soggetto a problemi e malfunzionamenti tecnici. Le macchine di Turing immaginarie sono in grado di eseguire un numero infinito di passi di computazione, le macchine di Turing fisiche sono, invece, limitate dall’energia, dal tempo e dalla memoria disponibile e, quindi, possono eseguire solo un numero finito di passi di computazione.

Considerare macchine di Turing che eseguono un numero infinito di passi è, tuttavia, utile nella teoria della computazione per definire, ad esempio, la computabilità di una funzione o di un problema e le diverse classi di complessità computazionale. Nel nostro lavoro, in particolare, proprio considerando computazione infinite riusciamo, impiegando un nuovo linguaggio matematico, ad osservare con maggiore accuratezza i comportamenti di macchine di Turing che se descritti ed osservati con il linguaggio matematico tradizionale risulterebbero del tutto equivalenti.

- Che cos’è un algoritmo?

Un algoritmo è una sequenza finita di passi o istruzioni che descrivono come risolvere un determinato problema o compito. Ogni istruzione deve essere chiara, precisa, facilmente comprensibile ed eseguibile in un tempo finito. Un algoritmo deve essere in grado di acquisire e gestire dei dati in ingresso (input) e di produrre un risultato (output) corretto con una data accuratezza. Un algoritmo può essere descritto in molti modi, ad esempio: mediante un modello di calcolo astratto quale una macchina di Turing; attraverso pseudocodice, ossia combinando elementi del linguaggio naturale attraverso specifiche regole sintattiche; utilizzando un linguaggio di programmazione.

- Quali vantaggi si ottengono applicando un sistema numerale più preciso?

L'utilizzo di un sistema numerale più preciso può offrire diversi vantaggi, tra cui maggiore accuratezza nei calcoli, gestione degli errori di arrotondamento, migliore rappresentazione dei numeri reali e maggiore efficienza in molte procedure di calcolo. Nel nostro lavoro, ad esempio, impieghiamo, per la descrizione e l’osservazione delle computazioni eseguite da macchine di Turing, un nuovo sistema numerale, proposto alcuni anni fa dal prof. Sergeyev, che permette di rappresentare numeri infiniti ed infinitesimi con una accuratezza che consente di poter distinguere ed eseguire operazioni aritmetiche con grandezze finite ed infinitesime indistinguibili se descritte applicando un sistema numerale tradizionale. Nel caso specifico, l’applicazione del nuovo sistema numerale (basato sull’introduzione di un nuovo simbolo chiamato “Grossone”) ci ha permesso di caratterizzare meglio il comportamento di macchine di Turing con proprietà diverse che risultavano del tutto equivalenti se osservate impiegando il linguaggio matematico tradizionale di Cantor/Turing.

- Quali sono le conclusioni del suo lavoro?

Dall'inizio del secolo scorso, la natura fondamentale del concetto di computazione automatica ha attirato grande attenzione da parte di matematici e informatici. I primi studi avevano come contesto di riferimento il programma di David Hilbert e come linguaggio di riferimento quello introdotto da Georg Cantor. Tali studi portarono ad introdurre diversi modelli di calcolo astratto che, sorprendentemente, sono risultati essere equivalenti (ad esempio, qualsiasi cosa sia calcolabile nel λ-calcolo introdotto da Alonzo Church è calcolabile da una macchina di Turing). Questi risultati, e, come discusso in precedenza, soprattutto quelli ottenuti da Turing, Church e Gödel, hanno di fatto dimostrato che il programma di David Hilbert, basato sull'idea che tutta la Matematica potesse essere assiomatizzata, non può essere realizzato. Ciononostante, l'idea di trovare un insieme adeguato di assiomi per i diversi campi della matematica continua ad essere tra gli obiettivi più attraenti per i matematici contemporanei. Di solito, quando è necessario definire un concetto o un oggetto, i logici cercano di introdurre una serie di assiomi che descrivano l'oggetto nel modo più completo possibile. Tuttavia, non è chiaro come raggiungere questa assolutezza; infatti, quando descriviamo un oggetto matematico o un concetto siamo limitati dalla capacità espressiva del linguaggio che usiamo per fare questa descrizione. Un linguaggio più ricco ci permette di dire di più sull'oggetto e un linguaggio più debole - meno. Così, il continuo sviluppo dei linguaggi matematici (e non solo matematici) porta ad una continua necessità di trascrizione e specificazione dei sistemi assiomatici. In secondo luogo, non vi è alcuna garanzia che il sistema assiomatico scelto definisca "sufficientemente bene" il concetto richiesto ed è necessario un confronto continuo con la pratica per verificare la bontà dell'insieme accettato di assiomi. Tuttavia, non può esserci nuovamente alcuna garanzia che la nuova versione sarà l'ultima e la definitiva. Infine, una terza limitazione, già menzionata in precedenza, è rappresentata nei due famosi teoremi di incompletezza di Gödel.

Partendo da queste considerazioni, nel nostro lavoro, le macchine di Turing dotate di nastro singolo (Single-tape) e multiplo (Multi-tape) sono state descritte e osservate attraverso la lente di un nuovo linguaggio matematico. Questo nuovo linguaggio, a differenza di quello tradizionale, permette di distinguere tra infinite sequenze di diversa lunghezza consentendo una più accurata descrizione delle macchine di Turing a nastro singolo e multiplo. La possibilità di esprimere esplicitamente la lunghezza di una sequenza infinita dà la possibilità di stabilire risultati più accurati riguardo all'equivalenza fra macchine di Turing rispetto alle osservazioni che si possono fare utilizzando il linguaggio matematico tradizionale di Cantor/Turing.

Vale la pena notare che i risultati tradizionali e quelli presentati nel nostro lavoro non si contraddicono a vicenda. Entrambi i linguaggi matematici osservano e descrivono gli stessi oggetti – le macchine di Turing – ma con accuratezza diversa. Di conseguenza, sia i risultati tradizionali che quelli nuovi sono corretti rispetto ai linguaggi matematici utilizzati per esprimerli e corrispondono a diverse accuratezze dell'osservazione. Questo fatto è una delle manifestazioni della relatività dei risultati matematici formulati utilizzando diversi linguaggi matematici, allo stesso modo in cui l'uso di una lente più forte in un microscopio dà la possibilità di distinguere più oggetti all'interno di un oggetto che sembra essere unico se visto da una lente più debole. In particolare, il nuovo linguaggio matematico utilizzato nel nostro lavoro, denominato “Grossone”, ha permesso di dare la definizione di output completo di una macchina di Turing, di stabilire quando e come si può osservare l'output completo di una macchina e di fornire una relazione più accurata tra macchine di Turing a nastro singolo e multiplo, così come tra macchine di Turing deterministiche e non deterministiche.

I risultati che abbiamo ottenuto mostrano che esistono limitazioni nella simulazione di macchine di Turing non deterministiche da parte di macchine deterministiche. Queste limitazioni possono essere ora osservate grazie alla possibilità, data dall'introduzione del nuovo linguaggio matematico, di osservare gli stati finali dei processi sequenziali di computazione sia nei casi di processi finiti sia nei casi di processi infiniti. I teoremi che abbiamo dimostrato e i loro corollari mostrano che le limitazioni scoperte e le relazioni tra macchine di Turing deterministiche e non deterministiche hanno forti legami con le nostre capacità matematiche di descrivere processi di calcolo automatico e di costruire modelli per tali descrizioni. Tale relatività nell’osservazione dei modelli di calcolo astratto, legata al linguaggio impiegato per la loro descrizione e all’accuratezza con cui tale linguaggio è in grado di distinguere le computazioni da essi eseguite, finite o infinite che siano, dovrebbe portare a ripensare non solo la formulazione, ma anche a meglio caratterizzare i limiti delle soluzioni fornite ad importanti problemi aperti di informatica teorica e teoria della complessità.

Riferimenti

    1. Y. Sergeyev, A. Garro. Observability of Turing Machines: a Refinement of the Theory of Computation. Informatica, 21(3):425-454, 2010, ISSN 0868-4952, IOS Press, Amsterdam, The Netherlands.

    2. Y. Sergeyev, A. Garro. Single-tape and Multi-tape Turing Machines through the lens of the Grossone methodology. The Journal of Supercomputing, 65(2):645-663, 2013, ISSN 0920-8542, Springer-Verlag Berlin Heidelberg, Germany.

    3. Y. Sergeev, A. Garro. The Grossone Methodology Perspective on Turing Machines. In Automata, Universality, Computation. Cap. 7, pp. 139-169, 2015, ISBN 978-3-319-09038-2, Springer-Verlag Berlin Heidelberg, Germany.


Prof. Dr.-Ing. Alfredo Garro - Associate Professor of Computer Engineering - University of Calabria - Department of Informatics, Modeling, Electronics and Systems Engineering (DIMES)

intervistato da Walter Caputo - Divulgatore in Scienze Statistiche - Autore di "Non è colpa della Statistica" - C1V Edizioni, Roma, 2023



Space Festival: ritorno allo Spazio con Torino protagonista

Mar, 04/18/2023 - 20:01
Dal 4 al 7 maggio 2023 Torino diventa "capitale dello spazio" con lo Space Festival, una serie di eventi che coinvolgeranno esperti, astronauti, scuole e semplici appassionati con visite ai centri di ricerca dove si realizzano i moduli abitativi delle stazioni spaziali, e non solo. 



L'obiettivo è di comunicare al pubblico l'affascinante bellezza delle stelle e i misteriosi enigmi dell'universo, oltre a far conoscere il ruolo di rilievo svolto dalle aziende torinesi in questo campo.

Un evento che mescola scienza, fantascienza e divertimento offrirà incontri, conferenze, proiezioni di film e presentazioni di libri, visite guidate in alcune aziende del settore aerospaziale, esposizioni di prototipi e aeromodelli, mostre fotografiche, spettacoli dal vivo e esperienze di realtà virtuale con robot e droni. Il tutto sarà accessibile gratuitamente, in un "evento pop" organizzato per coinvolgere il pubblico di ogni età.

Oggi è stata presentata la manifestazione dall'autore televisivo Marco Berry, che funge anche da direttore artistico del Festival, insieme all'assessore all'Industria del Piemonte, Andrea Tronzano, e all'assessore ai Grandi Eventi del Comune, Mimmo Carretta. La location del festival sarà varia e andrà dal Politecnico alla Pista del Lingotto, dalla Cavallerizza al Planetario di Pino Torinese e all'Altec. Tra i relatori ci saranno astronauti come Maurizio Cheli e Paolo Nespoli, astrofisici quali Roberto Battiston, ma anche un appassionato gallerista di collezionismo spaziale, Luca Cableri, un critico cinematografico come Steve Della Casa, youtuber, divulgatori scientifici e scrittori.

"Con questo Festival, che la Regione sostiene - ha detto Tronzano - puntiamo a far conoscere le eccellenze di Torino nel campo dell'aerospazio, componente rilevante nel sistema economico e industriale con oltre 300 aziende e poli di ricerca tra cui cinque tra i più importanti al mondo. Vogliamo avvicinare i giovani a questo settore, magari diventeranno studiosi di ingegneria aerospaziale e saranno utili per le nostre aziende, che cercano sempre più personale qualificato".

Sito Web e programma: www.spacefestival.it

Torino centro di eccellenza mondiale nel settore spaziale
Torino è un centro di eccellenza mondiale quando si parla di settore spaziale. Da molti anni, infatti, la città piemontese sta attirando l'attenzione delle principali aziende del settore per la sua capacità di fare ricerca e sviluppo ad alto livello.
L'importanza di Torino nel settore spaziale è dovuta alla presenza di alcune delle principali società internazionali del settore, come Thales Alenia Space, Avio e Blue Engineering. Queste aziende, infatti, sono impegnate nella produzione di satelliti, lanciatori e altri strumenti cruciali per l'esplorazione dello spazio.
Ma queste aziende non sono le uniche a sfruttare l'expertise di Torino. La città è anche casa di un gran numero di istituti di ricerca e università di elevato livello, come il Politecnico di Torino e l'Instituto Italiano di Tecnologia. Questi istituti sono impegnati nella ricerca di nuove tecnologie e metodi per migliorare la nostra comprensione dell'universo, nonché nella formazione di giovani ricercatori di alta qualità.
La presenza di queste società e istituti di ricerca ha a sua volta catalizzato lo sviluppo di una grande infrastruttura di supporto. Torino vanta infatti un gran numero di aziende che forniscono servizi alle aziende del settore spaziale, come consulenza, formazione e assistenza tecnica. Inoltre, ci sono anche un gran numero di agenzie governative e organismi di ricerca che offrono assistenza alle aziende e istituti impegnati nella ricerca spaziale.
Ma qual è la ragione di tutto questo interesse nei confronti del settore spaziale? In generale, la risposta è legata alla sfida di esplorare e comprendere l'universo che ci circonda. La spazio, infatti, rappresenta una frontiera infinita di possibilità ed enigmi da risolvere, dai problemi energetici alla ricerca di vita extraterrestre. Inoltre, lo spazio è diventato un settore cruciale per la ricerca delle risorse chiave, come i minerali e le fonti di energia, per aiutare a supportare la crescita economica.
Ma le applicazioni della tecnologia spaziale non si limitano alla sola esplorazione dello spazio. L'industria spaziale, infatti, ha molte applicazioni pratiche. Ad esempio, i sensori e le tecnologie utilizzate per monitorare l'ambiente spaziale possono essere utilizzati anche sulla Terra per scopi meteorologici e di monitoraggio ambientale. Inoltre, le tecnologie sviluppate per la missione spaziale, come i software di simulazione, possono essere utilizzati anche in molte altre applicazioni, come ad esempio la progettazione e l'ottimizzazione dei prodotti in molti settori industriali.
Il settore spaziale è diventato negli ultimi decenni una delle industrie più importanti al mondo, con un'esplosione di innovazione e sviluppo tecnologico. E Torino si è posizionata in prima linea in questa sfida di esplorare l'universo. Torino ha una forte tradizione nell'industria manifatturiera e una stretta collaborazione con il settore automobilistico e aerospaziale, il che la rende un ottimo centro per lo sviluppo di tecnologie spaziali.
Dal oltre un secolo si sono sviluppati in città molti istituti di ricerca pubblici e privati, fornendo molte opportunità per i giovani scienziati in tutto il mondo. L'erede di una lunga tradizione di cooperazione internazionale, il Politecnico di Torino, uno dei principali istituti di ingegneria in Italia, è un centro globale eccellente per lo sviluppo tecnologico e per la ricerca in molte aree della tecnologia.
Inoltre, come accennato precedentemente, Torino è il principale hub europeo per l'industria spaziale. Thales Alenia Space e Avio, due delle principali compagnie mondiali leader nella produzione di satelliti, sono entrambe presenti in città. Nel 2012, Thales Alenia Space ha inaugurato a Torino una nuova struttura di ricerca e sviluppo per supportare i programmi di satelliti esplorativi dell'ESA (European Space Agency).
Ma Torino non è solo un centro di produzione e di ricerca per il settore spaziale. La città è anche un centro di eccellenza per la formazione dei giovani scienziati ed ingegneri. Il Politecnico di Torino è un'istituzione di livello mondiale, che offre una vasta gamma di corsi di laurea e di post-laurea in ingegneria, tecnologia e scienze.
Il Politecnico di Torino è anche impegnato nella formazione di giovani talenti che potranno fare la differenza nel futuro dell'industria spaziale. Molti degli studenti del Politecnico sono appassionati di spazio e sono impegnati in progetti di ricerca avanzata per migliorare la nostra comprensione del nostro universo.
Inoltre, l'industria spaziale a Torino offre opportunità di lavoro per giovani professionisti provenienti da tutto il mondo. Le aziende e gli istituti di ricerca presenti in città assumono migliaia di dipendenti altamente qualificati e con una grande passione per lo spazio.








Metano, risorsa o minaccia?

Mer, 04/12/2023 - 19:52


Nonostante le case gas-free siano in aumento, in Italia quelle riscaldate a metano superano ancora i 17 milioni. Non stupisce, dunque, come, da quando i costi del gas a uso domestico sono schizzati verso l’alto, si sia diffusa una massiva ricerca di soluzioni alternative per contenere le bollette. La necessità di risparmiare sui consumi e di trovare, spesso grazie all’aiuto di siti e comparatori online, le offerte del gestore gas più conveniente è diventata impellente per milioni di italiani. 

Che cos’è il metano?

Il metano è un gas naturale ricavato dalle rocce sottoterra, ed è uno dei principali elementi costitutivi del gas naturale. Nonostante sia un combustibile fossile, il metano è noto come una fonte di energia pulita, in quanto durante il suo utilizzo viene rilasciata una quantità minore di CO2 rispetto al petrolio o al carbone. Inoltre, è un combustibile che può essere usato per produrre energia elettrica, sia per uso domestico che industriale.


Tuttavia, il metano è un gas serra e può contribuire all'aumento del riscaldamento globale. Il suo impatto è più forte del CO2, ma ha una durata più breve. Questo significa che, sebbene sia una fonte di energia più pulita, la sua presenza nell'atmosfera può contribuire a un aumento della temperatura globale.


Per questo motivo, la Commissione europea sta cercando di prendere provvedimenti per ridurre l'impatto del metano sull'ambiente. In particolare, alcuni Stati membri stanno adottando leggi per limitare le emissioni di metano e incentivare le tecnologie che lo utilizzano.


Tuttavia, il metano ricopre ancora oggi un ruolo da protagonista nella produzione di elettricità, calore e combustibile per veicoli. È anche uno dei combustibili più puliti, in quanto produce meno emissioni di anidride carbonica rispetto ad altri combustibili fossili.


Esistono vari modi per produrre metano. Il gas naturale è una delle principali fonti. Il metano può anche essere prodotto attraverso processi di rigassificazione, in cui materia organica decomposta, come letame o scarti di cibo, viene convertita in metano.


Il metano ha un alto potere calorifico; questo significa che può essere usato come combustibile per la produzione di calore e elettricità. Può anche essere usato come combustibile per veicoli.


Tuttavia, poiché il metano è altamente infiammabile, è necessario adottare le misure di sicurezza appropriate per il suo utilizzo. Ad esempio, è necessario installare un sistema di ventilazione in ambienti in cui si utilizzano apparecchiature a gas. Inoltre, è necessario prendere le precauzioni necessarie per evitare fughe di gas, che possono essere molto pericolose.


In conclusione, il metano è una fonte di energia rinnovabile molto importante. È una fonte di combustibile pulita e può essere utilizzata per produrre elettricità, calore e combustibile per veicoli. Tuttavia, poiché è altamente infiammabile, è necessario adottare le misure di sicurezza appropriate per il suo utilizzo.


Il metano e il riscaldamento globale

Quella rappresentata dal metano sta diventando una delle principali sfide ambientali che l'umanità deve affrontare. Come sappiamo, si tratta di uno dei principali gas serra presenti nell'atmosfera terrestre, responsabile di oltre il 25% del riscaldamento globale.


Il metano viene rilasciato nell'atmosfera principalmente da fonti antropiche, come le colture intensive, le industrie, le discariche, le attività di estrazione del gas naturale e le attività agricole. Inoltre, le attività umane contribuiscono anche a una maggiore produzione di metano da fonti naturali come laghi, paludi, terreni agricoli, foreste e prati.


È importante notare che il metano ha un impatto più diretto e intenso sul riscaldamento globale rispetto ad altri gas serra, come l'anidride carbonica. Infatti, il metano ha un'efficienza di riscaldamento globale circa 84 volte superiore a quella dell'anidride carbonica. Ciò significa che una determinata emissione ha un impatto più significativo sul riscaldamento globale rispetto all'anidride carbonica.


Per ridurre l'impatto del metano sul riscaldamento globale, è necessario adottare misure per ridurre le emissioni di metano da fonti antropiche. A tal fine, alcune nazioni stanno attualmente lavorando per sviluppare strategie e tecnologie che consentano di ridurre le emissioni di metano in modo significativo. 


Ad esempio, alcune nazioni stanno sviluppando le tecnologie di stoccaggio del metano, che consentono di conservare e trasportare il metano in modo sicuro e affidabile. Inoltre, alcune nazioni stanno anche sviluppando tecnologie che consentono di utilizzare il metano come combustibile, riducendo così le emissioni di metano nell'atmosfera.


In definitiva, il metano rappresenta una sfida ambientale che richiede una risposta immediata. Per ridurre l'impatto del riscaldamento globale, è necessario adottare misure che consentano di ridurre le emissioni di metano in modo significativo.

Che cos'è il paradosso del gatto di Schrödinger

Mar, 04/11/2023 - 20:15

 


Il paradosso del gatto di Schrödinger è stato proposto dal fisico austriaco Erwin Schrödinger nei primi anni '30 del XX secolo. È stato introdotto come una iperbole per evidenziare le implicazioni della teoria quantistica sulla realtà fisica a cui siamo abituati. Il paradosso del gatto di Schrödinger cerca di mettere in luce le contraddizioni insite nella meccanica quantistica e la difficoltà di conciliare la teoria con i concetti di causalità, causa-effetto e determinismo.
Ma che cosa è il paradosso del gatto di Schrödinger ? L'idea è quella di costruire una scatola chiusa, all'interno della quale viene posto un gatto vivo. Accanto al gatto viene inserita una bomba individuata da una quantità di radiazioni ionizzanti. Se queste radiazioni-ionizzanti vengono rilasciate, la bomba esplode e il gatto muore, altrimenti il gatto rimane vivo e vegeto. La durata di vita degli atomi nel decadimento spontaneo non può essere prevista con precisione e quindi non siamo in grado di sapere se la bomba esploderà o meno. Schrödinger ipotizza, quindi, che finché la scatola non verrà aperta, il gatto sia vivo e morto allo stesso tempo. Questo paradosso viene elaborato nell'incompiuta teoria dell'interpretazione della meccanica quantistica.
Il paradosso del gatto di Schrödinger costituisce un'esemplificazione dell'idea della sovrapposizione quantistica, ovvero lo stato in cui si può trovare un sistema quantistico fino a quando non si effettua una misura, momento in cui si avrà la manifestazione dell'una o dell'altra proprietà. In altre parole, finché la scatola rimane chiusa e il gatto non viene osservato, secondo la teoria quantistica il gatto si trova in uno stato di sovrapposizione, ovvero è vivo e morto allo stesso tempo, poiché non si conosce in quale stato si trovi la bomba. Tuttavia, non appena si aprirà la scatola e si osserverà il gatto, questi assumerà uno stato definito, ovvero sarà vivo o morto, ma non entrambi al tempo stesso.
Questo paradosso, insieme ad altri analoghi, come quello dell'anello di Schrödinger, mette in dubbio i fondamenti stessi del determinismo, ovvero l'idea che ogni evento nella realtà possa essere riprodotto fino all'infinito, determinando in modo definitivo ovvero preventivabile ogni risultato possibile. Questo tipo di determinismo è stato messo in crisi dalla meccanica quantistica, in quanto gli esperimenti effettuati sulla sovrapposizione quantistica sembrano suggerire che la realtà sia fondamentalmente indeterministica.
Il paradosso del gatto di Schrödinger porta con sé una serie di problematiche filosofiche e tecniche, che ancora oggi non sono state completamente risolte dalla teoria quantistica. Una delle questioni più rilevanti riguarda la possibilità di reversibilità del tempo nella fisica quantistica, un aspetto che Leopold Infeld, uno dei più grandi fisici del XX secolo, ha chiamato "paradosso del gatto di Schrödinger contro la reversibilità del tempo". Secondo Infeld, il paradosso mette in crisi l'idea di causalità e di causa-effetto, creando un universo dove l'ordine e la causalità non hanno più alcun significato. Infeld sottolinea che le implicazioni del paradosso del gatto di Schrödinger sono ancora oggi oggetto di dibattito all'interno della comunità scientifica e che la teoria quantistica non è stata ancora in grado di spiegare in modo definitivo questa complessa problematica.
Inoltre, Schrödinger stesso non era convinto che questo fosse un paradosso vero e proprio, ma piuttosto una dimostrazione del fatto che il modo in cui il mondo quantistico interagisce con il mondo delle cose macroscopiche era ancora sconosciuto. In altre parole, il paradosso del gatto di Schrödinger avrebbe dovuto servire a sottolineare i limiti delle teorie esistenti e a stimolare la ricerca di una nuova teoria che potesse superare queste limitazioni.
In conclusione, il paradosso del gatto di Schrödinger rappresenta un importante momento di riflessione per la fisica moderna e un'occasione per riflettere sulle implicazioni filosofiche insite nella teoria quantistica. A seguito dei dibattiti generati dal paradosso, molti fisici hanno lavorato per cercare di superare gli ostacoli insiti nella teoria quantistica, tentando di individuare un nuovo modello che possa fornire una spiegazione più accurata della realtà fisica. Finora, la teoria quantistica ha dimostrato di essere una delle teorie più innovative e rivoluzionarie mai concepite dalla scienza, ma il paradosso del gatto di Schrödinger ci ricorda che vi è ancora molto da scoprire e che la vera natura della realtà fisica rimane ancora un mistero.

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