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Gravità Zero

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Aggiornato: 3 ore 10 min fa

DEADLY 60 DAL 5 MARZO SU POP

Dom, 02/11/2018 - 14:09
Canale 45 del DTT e Tivùsat






Dal 5 marzo arriva su POP, il canale kids di Sony Pictures Television Networks, Deadly 60, il divertente factual sugli animali più temibili e pericolosi della terra. 
Il famoso naturalista e scrittore Steve Backshall condurrà i ragazzi in un avventuroso viaggio attraverso i continenti, alla scoperta delle creature più letali al mondo, infatti la missione di Steve è proprio quella di andare alla ricerca di tutti quegli animali che le altre persone passano la vita ad evitare.
Nella lista di Steve ci sono specie all’apparenza innocue come l’ippopotamo e la seppia, ma che in realtà possono rivelarsi killer spietati e molto efficaci, animali dalle dimensioni microscopiche ma perfettamente in grado di contrastare predatori ben più temibili, e, ancora, i tanto maestosi quanto spaventosi squali bianchi e i letali alligatori. 
La serie, prodotta da BBC Worldwide Ltd, è destinata ad affascinare i ragazzi, consentendo loro di conoscere da vicino alcune delle meraviglie della natura. 
In questa prima stagione che andrà in onda su POP, disponibile al canale 45 del Digitale Terrestre e di Tivùsat, Steve ci porterà il venerdì ed il sabato alle 20.45 alla ricerca dei 60 animali più letali della terra, in un viaggio attraverso la battaglia per la sopravvivenza dove la taglia non è l’elemento decisivo.

MELONI ATTACCA IL DIRETTORE DEL MUSEO EGIZIO. MA LUI RISPONDE "IL MUSEO È DELLA CITTÀ. VOI INVECE CI USATE PER FINI POLITICI"

Sab, 02/10/2018 - 08:13
Botta e risposta tra la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni e il direttore del Museo Egizio di Torino.



Christian Greco, davanti al palazzo museale, nel centro di Torino. Fdi aveva organizzato una tappa del tour elettorale davanti al museo, srotolando lo striscione "No all'islamizzazione", in polemica con l'iniziativa dell'Egizio di far pagare un biglietto ogni due ingressi alle coppie di lingua araba.
"E' una discriminazione nei confronti degli italiani", hanno detto Meloni e altri esponenti di Fdi. Alla fine del comizio si è presentato il direttore dell'Egizio che ha consegnato a Giorgia Meloni una copia del libro sul Museo e un biglietto di ingresso.

"State montando un caso politico - ha detto Greco - noi siamo aperti a tutti e vogliamo favorire l'inclusione e la diffusione della cultura. Quella per le persone in lingua araba è solo una delle tante iniziative, che tra l'altro dura tre mesi. Stiamo per lanciarne una per gli studenti, forse direte che discriminiamo i quarantenni?"

Il Museo era già stato attaccato in precedenza e ingiustamente con falsi video e aveva diramato i seguenti comunicati.

Comunicato 1

IL MUSEO EGIZIO INFORMA CHE STA CIRCOLANDO SUL WEB UN VIDEO CHE SIMULA UNA TELEFONATA AL PROPRIO UFFICIO PRENOTAZIONI, DIFFONDENDO CONTENUTI FASULLI E PREGIUDIZIEVOLI DI ALCUNE ATTIVITÀ PROMOZIONALI RIVOLTE AL PROPRIO PUBBLICO.Il Museo Egizio procederà con un esposto in procura, e sta valutando con i propri legali l’assunzione di altri provvedimenti. La decisione di non pubblicare il link del video deriva dalla volontà di evitarne una ulteriore diffusione.Si ringrazia per l’attenzione, invitando il pubblico a verificare sempre le fonti e a tenersi aggiornato attraverso i canali ufficiali dal Museo.

Comunicato 2
Il Museo Egizio informa che, a seguito di accertamenti svolti tramite perizia tecnica affidata a terzi, si è avuta piena conferma della falsità del video postato dal signor Andrea Crippa sulla propria pagina ufficiale di  Facebook. La telefonata ripresa nel predetto video è frutto di una deliberata messa in scena da parte del signor Andrea Crippa e contiene risposte inesatte e comunque in alcun modo riferibili ad operatrici dell’Ufficio Prenotazioni del Museo Egizio.  Di conseguenza il Museo Egizio ha dato corso alla procedura di rimozione del video in questione seguendo le regole interne di Facebook. Al contempo il Museo Egizio ha dato ampio mandato ai propri legali al fine di agire in sede civile nei confronti del signor Andrea Crippa per ottenere il risarcimento dei gravi danni, anche di immagine, subiti per effetto della ampia diffusione del video sul web.





NATE PER ESSERE PIONIERE NELLE STEM

Ven, 02/09/2018 - 07:53
#300passi è la nuova rubrica che in 300 parole tenta di descrivere il mondo Volete pubblicare in 300 parole ciò che per voi sarà il futuro? Scriveteci


Da sempre si pensa che tutte le discipline scientifiche siano una prerogativa per soli uomini. Personalmente penso che non sia così. Moltissimi progressi sono stati fatti negli ultimi anni e questa tendenza a delegare le STEM* ai maschi sta finalmente tramontando.
Anche se, secondo la ricerca “European Girls in STEM” è emerso che sussistono numerosi fattori che non portino le ragazze ad affrontare questi percorsi formativi, quali scarsità di esperienze pratiche durante il percorso scolastico, la mancanza di pari opportunità in ambito lavorativo e non per ultimo la mancanza di modelli di riferimento femminili forti. 
Ma è proprio così? Se vi chiedessi di pensare ad una persona che si occupa di scienza, chi vi appare in mente? Forse Galileo Galilei o A. Einstein o qualche altro luminare. Sì, la nostra memoria è impregnata soltanto da modelli maschili e condizionata da stereotipi che dissuadono le ragazze a pensare di essere tagliate per le STEM. 
Ma di presenze femminili che hanno dato il loro contributo nelle discipline scientifiche ci sono molti esempi: Rita Levi-Montalcini Neurologa, premio Nobel nel 1986 per la Medicina , Margherita Hack Astrofisica e divulgatrice scientifica, Mary Anning Paleontologa britannica, Samantha Cristoforetti Aviatrice, Ingegnere, Astronauta militare italiana, Maryam Mirzakhani matematica iraniana che è stata la prima donna a vincere la medaglia Fields nel 2014.
Grandi donne nelle STEM che si sono spese con determinazione, coraggio, perseveranza e passione a scrivere delle nuove storie per le generazioni future. Chissà se tra di voi ci sono ragazze ribelli, rivoluzionarie, creative, di carattere forte che da pioniere del XXI secolo innoveranno la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica?...si, vi vedo! Prossimo traguardo, l’avverarsi dei vostri sogni.
Anche per questo l’ONU, dal 2015, ha dedicato una giornata: quella dell’11 febbraio per promuovere le carriere scientifiche e tecnologiche tra le donne

Tiziana Brazzatti 

Tiziana Brazzatti è la scopritrice nel 1994 di Antonio, il “dinosauro” più vecchio e completo d’Europa. Qui la sua intervista RAI, e due su Radio Rai (parte 1, parte 2) e un articolo su National Geographic 
Note: 

[*] - STEM è l' acronimo inglese di Science, Technology, Engineering and Mathematics

Fonte: Microsoft News Center - Perché le ragazze non studiano le materie STEM? E cosa si può fare? I dati della ricerca Microsoft effettuata in 12 Paesi europei su 11.500 ragazze

BRIAN COX LIVE A TORINO: UNICA DATA IN ITALIA

Gio, 02/08/2018 - 19:23
È forse l'unico fisico delle particelle ad avere vinto un Mtv Awards, scalato le classifiche di "Top of the Pops" e suonato a fianco dei Backstreet Boys dal 1994 al 1997 (tanto durò la carriera con i Dare). Parliamo di Brian Cox, professore di fisica all'Università di Manchester e ricercatore all'esperimento ATLAS presso il Large Hadron Collider del CERN a Ginevra. Cox è stato descritto come il degno successore in BBC di stelle come David Attenborough e Patrick Moore.

Per la prima volta sarà in Italia, a Torino, Mercoledì 14 febbraio 2018, alle ore 20:45, ospite alll'Università di Torino nell'Aula Magna Cavallerizza Reale (via Verdi 9 - Torino) pr una speciale tappa del suo tour di conferenze-spettacolo e unica data in Italia.
Stella internazionale della divulgazione scientifica ci accompagnerà in un viaggio spettacolare alla scoperta del cosmo e dei suoi misteri.
Brian Cox insegna all'Università di Manchester ed è membro della Royal Society, la più antica associazione accademica per la promozione dell’eccellenza scientifica.

Dal 2010 il Professor Cox conduce documentari e programmi di divulgazione scientifica per la BBC e i suoi tour di conferenze-spettacolo in giro per il Regno Unito registrano numeri da concerto rock.

L’evento del prossimo 14 febbraio, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo in collaborazione con l’INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Sezione di Torino), è aperto a tutti e la partecipazione è gratuita.
Si inizia partire dalle ore 19:00 all’ingresso dell’Aula Magna Cavallerizza Reale dove sarà possibile ritirare i biglietti (max 2 a persona) fino ad esaurimento posti. Apertura al pubblico dalle ore 20:00.Ci sarà un  servizio di traduzione simultanea, per cui si raccomanda di arrivare con adeguato anticipo per ritirare le cuffie e prendere posto. 

Nel video il Professor Cox  in una delle sue apparizioni in pubblico organizzate da TED




Qui invece si presta a una parodia sul canale video dei Monthy Pyton

SCOMMETTERE ONLINE, GIOCANDO RESPONSABILMENTE

Gio, 02/08/2018 - 16:15
I giochi online che possiamo utilizzare dal nostro computer di casa o dal nostro smartphone stanno vivendo un momento d’oro. E non solo per la presenza dei casinò online, ma anche per giochi di intrattenimento, competizione e scommesse. 


Il fenomeno abbraccia diverse tipologie di utenti, almeno da quanto possiamo leggere dal report che annualmente viene stilato dal Politecnico di Milano. L’anno scorso - secondo questo studio statistico - solo in Italia ogni maggiorenne ha investito, in media, un euro al giorno nel gioco d’azzardo. L’età media del giocatore è di 25-35 anni ed è uomo. 
Il sistema di scommesse sportive online continua tra l’altro a crescere, e non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei. 
Non è solo una moda, è un mercato che è diventato per alcuni un vero e proprio lavoro. Un lavoro che può dare ritorni economici importanti in taluni casi e che ha contribuito ad aumentare il già forte impulso di crescita annuale che coinvolge il mercato del gioco. 
Chi gioca di scommesse può tra l’altro esultare ulteriormente, dato che anche le vincite sono aumentate non meno del 30% nell’ultimo trimestre del 2017 e sono continuamente in crescita. Sono centinaia ogni giorno i nuovi giocatori che utilizzano le piattaforme di gioco che permettono anche ai neofiti di iniziare a giocare con un bonus, un feed di ingresso. 
E sono milioni ormai gli scommettitori, persone esperte o semplici appassionati, sempre alla ricerca di nuove emozioni su portali innovativi che permettano di scommettere su i più diversi eventi sportivi in programma ogni giorno.
Ma quali sono i motivi che spingono un individuo ad applicarsi al gioco o alle scommesse online? Solo in rari casi, per fortuna, si tratta di patologia. la cosiddetta ludopatia. Il luogo comune che, chi gioca, sia una persona affetta da questo problema è da sfatare: si tratta di una minoranza di soggetti, che diminuiscono sempre di più grazie anche alla presenza online di siti su cui giocare in modo consapevole e alle numerose iniziative per promuovere un gioco d’azzardo più responsabile.
Prendiamo ad esempio i siti di scommesse. Si tratta di piattaforme che permettono di utilizzare dei codici per utilizzare bonus di ingresso e addirittura biglietti per seguire squadre di calcio come la Juventus in serie A allo stadio.
Parliamo di siti web in Italia completamente legali, con regolare licenza AAMS. I giochi online a scopo di lucro in Italia sono infatti legali dal 18 Luglio del 2011. Questi ultimi hanno la garanzia che il gioco sia regolato, controllato e vigilato dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
Questa regolamentazione fa sì che il gioco sia più responsabile, consentendo l’accesso solo a individui maggiorenni, scoraggiando il giocatore abitudinario e impulsivo. Si possono dunque utilizzare come qualsiasi altro passatempo, senza rischiare in alcun modo di cadere nella trappola della ludopatia.
Consigliamo dunque di informarsi prima che i siti siano autorizzati dal governo italiano e in possesso di una licenza rilasciata dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (marchio AAMS) e che abbiamo il marchio “gioca responsabilmente”, generalmente in fondo alla pagina di ingresso.
Resta da capire perché i giochi online piacciono sempre di più. È uno di quei settori, come abbiamo detto, che non ha mai visto la crisi, e i motivi sono tanti e non qui riassumibili. Teniamo tra l’altro conto che un Paese come l’Italia che è in affanno rispetto agli altri nell’uso delle nuove tecnologie. Il cosiddetto Digital Divide è un fenomeno ben noto che divide ancora la popolazione in due gruppi: quelli che usano il computer per lavoro e svago e quelli che non sanno usarlo. La realtà per fortuna è in continua evoluzione, e questo sta portando ad abbandonare le vecchie e squallide macchinette dei bar, spesso con una grafica antiquata, con i più moderni e pratici siti di gioco da effettuare comodamente seduti nel proprio appartamento o in viaggio. 
Senza contare che oggi è possibile giocare online gratis con i bonus per provare l’esperienza del gioco senza investire neppure un euro.

ATTENZIONE ALLE TRUFFE: I CONSIGLI DELL'ENEL

Gio, 02/08/2018 - 15:00
Fate attenzione se dicono di chiamare da ENEL, ENEL ENERGIA, GAS o compagnie telefoniche, spacciandosi per operatori di queste stesse compagnie, proponendo un cambio del contratto. In nessun caso - spiega la stessa ENEL -  è obbligatorio cambiare contratto. 


Ci scrive un lettore in data 8 febbraio 2018 
Mi ha chiamato un signore sul cellulare dal numero 011 0243754.  che mi ha tenuto un quarto d'ora descrivendomi che era necessario fare il passaggio da Enel a Enel Energia, perché l'azienda era entrata nel mercato libero. Aveva il mio nominativo e sapeva che avevo stipulato un contratto con ENEL 
Alla mia domanda su cosa potesse succedere se non facevo nulla e mantenevo il vecchio contratto potevo arrivare a pagare circa il doppio di quanto pago ora mentre se facevo il passaggio di contratto avrei pagato il 20% in meno.
Mi ha prospettato di mandarmi un "corriere" con il nuovo contratto ma voleva il mio numero di carta di identità. Al mio rifiuto ha detto che non poteva inviarmi il corriere.
Alla mia precisazione che volevo PRIMA vedere il contratto e solo DOPO alcuni giorni dopo averlo letto avrei deciso, ha risposto che loro NON procedono in questo modo. 
In pratica io avrei dovuto firmare il giorno stesso in cui il loro incaricato sarebbe passato.Ovviamente ho rifiutato di dare qualsiasi dato. 
Finita la telefonata ho cercato su Google il suo numero 0110243754 e ho trovato sul sito di una associazione dei consumatori  altre persone che avevano ricevuto il giorno stesso la stessa telefonata 
Poi ho cercato sul sito ENEL  "Attenzione alle truffe: i consigli di Enel"e ho visto confermati i miei dubbi

SUL SITO ENEL SI LEGGE TRA LE ALTRE COSE CHE 
Può capitare che il tentativo di truffa venga effettuato al telefono. Se la voce dall’altra parte della cornetta dice di chiamare per conto di una delle società di Enel, per non correre rischi è bene richiedere all’interlocutore il nome e il codice identificativo o matricola. Gli operatori di teleselling (vendita telefonica) di Enel Energia chiamano dal numero 02-94320, mentre gli operatori di Customer Care (servizio clienti) di Enel Energia chiamano dai numeri 06-87962, 02-91710 e 081-18762. È importante tenere a mente che in nessun caso è obbligatorio cambiare contratto: il cliente è sempre libero di decidere se aderire o meno alle offerte che gli vengono proposte.


LA RISPOSTA DI GRAVITÀ ZERO

È possibile che i vostri dati siano stati venduti ad operatori di terze parti. In caso di dubbi fate una segnalazione al Garante della privacy:  www.garanteprivacy.it





ADDIO ALLA DONNA CHE ISPIRÒ IL POSTER «WE CAN DO IT!»

Gio, 02/08/2018 - 11:13
America in lutto per la morte dell’americana Naomi Parker Fraley, la donna che ispirò il poster di «Rosie the Riveter» il cui slogan, noto in tutto il mondo «We Can Do It!», che intere generazioni di donne che lottarono per i diritti femminili assunsero a simbolo di un pianeta più progressista. 




Si chiamava Naomi Parker Fraley, e era stata scelta per il poster di “Rosie the Riveter”. Morta all’età di 96 anni il 20 gennaio scorso, la sua effige campeggiò per decenni sui poster che mostravano una giovane donna di profilo in abito da lavoro blu, su sfondo giallo,  nell'atto di rimboccasi le maniche per mostrare la forza dei suoi bicipiti, annunciando “Possiamo farlo!”.
Il poster comparve negli Stati Uniti nel 1943 e finì nel dimenticatoio all'inizio degli anni Ottanta. Diventò presto ununa bandiera per la causa dell'emancipazione delle donne, dato che nelle fabbriche la presenza femminile si faceva sempre più numerosa. 
Il poster subì la stessa sorte di altre opere, dato che venne copiato, parodiato e imitato migliaia di volte, e utilizzato in tutto il mondo nelle manifestazioni sui diritti delle donne. “Rosie the Riveter” era il nome con cui, Negli Stati Uniti, milioni di donne che lavorarono nelle fabbriche venivano identificate milioni di donne e il poster  voleva appunto essere un omaggio al loro spirito di intraprendenza. 
Naomi Parker Fraley non seppe fino al 2010 di essere l'ispiratrice disegnatore, J. Howard Miller. Nel 2010 saltò fuori un  ritaglio di stampa del 1942, con una foto di Naomi Parker Fraley,

Nella immagine, in bianco e nero, la giovane donna sui vent’anni indossa un foulard a pois che le tiene i capelli mentre usa una macchina presso la fabbrica di attrezzature militari dove lavorava ad Alameda. in California. Inequivocabilmente, è lei che ha ispirato la matita del disegnatore. 
«Le donne in questo paese hanno bisogno di icone al giorno d’oggi», dichiarò  Naomi Parker Fraley in un’intervista alla rivista People nel 2016. «Se pensano che io sia un’icona, allora questo mi rende felice». 
La nuora di Naomi Parker Fraley, Marnie Blankenship, ha confermato la sua morte lunedì sul New York Times, e il governatore dello Stato di Washington Jay Inslee l’ha elogiata: «Era una donna “unica e speciale”». “ Rosie the Riveter è un simbolo che durerà per generazioni di donne e uomini”, ha affermato su Twitter.

A BERLINO IL PACKAGING IN BIOPLASTICA PRODOTTA CON GLI SCARTI DI FRUTTA E VERDURA

Mer, 02/07/2018 - 14:03
Grazie alla tecnologia brevettata dai ricercatori del team Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia sarà possibile convertire l’invenduto di frutta e verdura in plastica biodegradabile. In anteprima alla fiera Fruit Logistica a Berlino grazie alla collaborazione a KM0 con il Mercato di Genova e Ascom Confcommercio sarà presentato un imballaggio in bioplastica per frutta e verdura fatto interamente da carciofi invenduti.


Il team di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) guidato da Athanassia Athanassiou, in collaborazione con Società Gestione Mercato di Genova (SGM) e Ascom Confcommercio presenta a Berlino il progetto di economia circolare che permette di convertire gli invenduti dei mercati ortofrutticoli in plastica 100% biodegradabile per la realizzazione di packaging ecosostenibile per frutta e verdura. Nel corso dell'evento di presentazione “The new life of fruits and vegetables – bioplastic packaging and circular economy” allo Spazio ITALY sarà mostrato da Giovanni Perotto, ricercatore IIT, il primo prodotto sperimentale nato dalle tecnologie brevettate da IIT e dalla collaborazione con il Mercato Ortofrutticolo di Genova e Ascom: un imballaggio in bioplastica che va a sostituire il tradizionale "alveolo" nelle cassette di frutta e verdura per preservare l’integrità del prodotto.



Questa tipo di packaging è stato realizzato interamente a partire dallo scarto dei carciofi invenduti al mercato ortofrutticolo genovese. Il problema dell’inquinamento causato dalla plastica è ormai al centro dell’attenzione di molti Governi. Ogni anno in Europa si producono 25,8 milioni di tonnellate di spazzatura plastica di cui il 31% finisce in discarica. Per quanto riguarda gli imballaggi in plastica si calcola che il 95% del loro valore – tra 70 e 105 miliardi di euro l’anno – venga perso a causa del loro brevissimo ciclo di vita. Questi alcuni dati recentemente rilasciati dalla Commissione Europea nel rapporto “A European Strategy for Plastics in a Circular Economy” dove si sottolinea l’importanza di nuove strategie per la produzione di bioplastiche ecosostenibili.



In questo contesto, i ricercatori hanno sviluppato diversi processi produttivi che permettono una conversione totale dell’ortaggio di scarto in bioplastiche. I diversi processi vanno dalla conversione del vegetale in bioplastica con un processo acquoso, alla preparazione di compositi (100% da fonti sostenibili) termoplastici e termoformabili. Queste tecnologie riescono in contemporanea a prevenire lo smaltimento dei rifiuti vegetali, risparmiando un onere, recuperare materia prima dal rifiuto organico e ridurre l’utilizzo di plastica non biodegradabile e da fonti fossili. Questi prototipi possono essere visti come parte di un progetto di economia circolare, in cui lo scarto del mercato ortofrutticolo è trasformato in un prodotto utilizzato direttamente nel luogo d’origine e biodegradato, in modo facile, a fine vita. I prodotti realizzati saranno, infatti, riutilizzabili proprio dagli stessi operatori grossisti del mercato associati a Fedagromercati Ascom Confcommercio.
Il progetto pilota si inserisce nell’attività del team di ricerca di IIT sui materiali intelligenti. Da diverso tempo nei laboratori di IIT vengono sviluppati soluzioni 100% green per convertire scarti della produzione alimentare – o come, in questo caso, dal prodotto invenduto – in un nuovo materiale plastico che sia compostabile e sostenibile per l’ambiente. Per trasformare questo progetto - che ha avuto il sostegno immediato di Comune di Genova e Camera di Commercio di Genova - in una realtà concreta, a Fruit Logistica 2018, saranno avviati contatti con diversi potenziali investitori per far partire un progetto di startup dedicato, coinvolgendo un’ampia rete di strutture per lo scale up della produzione e della commercializzazione dei prodotti.

ONDONTOIATRIA ESTETICA A BANCHETTE (IVREA) NOVA ARS MEDICA

Mer, 02/07/2018 - 12:57
Si sente sempre più spesso parlare di odontoiatria estetica, e per capire meglio di cosa si tratta abbiamo rivolto la domanda ai dentisti del Centro di odontoiatria Nova Ars Medica di Banchette (provincia di Ivrea).


L’odontoiatria estetica, spiega il centro clinico, è quella parte di odontoiatria che si preoccupa principalmente degli interventi di carattere estetico e che hanno come obiettivo principale il miglioramento dell’aspetto di uno o più elementi dentali, che include anche i restauri dentali, come la riparazione di fratture, carie o mancanza di denti, in modo da ripristinare l’aspetto estetico. È normale che le necessità funzionali ed estetiche si sovrappongano, specialmente quando si tratta di inserimenti di impianti dentali. Interventi puramente estetici sono invece gli sbiancamenti dentali o l’applicazione di piercing dentali. 
Quando possibile, l’ortodonzia estetica punta alla conservazione dei tessuti, in modo da effettuare interventi di ortodonzia invisibile, specialmente quando si tratta di interventi come le faccette o le corone dentali o la rimozione di vecchi restauri. La prima fase di ogni intervento è quella legata allo studio dell’estetica del paziente, per poi agire di conseguenza. 
Leggi anche: DA UNA CLINICA DENTISTICA DI BANCHETTE, VICINO A IVREANOVA ARS MEDICA, ALCUNI CONSIGLI PER I GENITORI
Una delle principali attività di odontoiatria estetica è lo sbiancamento dentale. Denti bianchi e sani rappresentano una delle caratteristiche estetiche più ambite e ricercate. Non bisogna però dimenticare che lo sbiancamento dentale è una procedura odontoiatrica, utile non solo in casi “cosmetici” ma anche sbiancamenti utili per risolvere discromie dentali dovute a patologie come la fluorosi o gli effetti di particolari antibiotici. Come sbiancamento dentale si intende ogni trattamento che porta i denti ad apparire più bianchi. Per riportare il colore dei denti al bianco e alla luminosità di un tempo, è possibile scegliere tra diverse tipologie di trattamenti sbiancanti. Sottoporsi a questi trattamenti consente di riportare il colore della dentatura all’antico splendore, fino a schiarire leggermente le tonalità originali. È peò impossibile modificare il colore originale della dentatura per renderlo più chiaro.
Un’altra tecnica molto richiesta è quella relativa alle faccette dentali. Le faccette dentali sono sottili lamine in ceramica che vengono applicate sulla superficie esterna del dente per migliorare l’aspetto estetico del sorriso, nascondendo quindi vari difetti legati a forma, colore e posizione. Il funzionamento è paragonabile a quello delle unghie finte, dato che vengono incollate sopra uno o più denti per migliorare l’aspetto estetico del sorriso di una persona.


SPACEX: IL LANCIO DEL FALCON HEAVY È UN SUCCESSO

Mer, 02/07/2018 - 00:25
SpaceX lancia con successo il Falcon Heavy. Dal Kennedy Space Center si è alzato sulle note della celebre Life on Mars di David Bowie. A bordo del gigante dello spazio c'è la Tesla Roadster, l'auto elettrica rossa che il razzo dovrebbe immettere su una traiettoria che la porterà nell'orbita di Marte 



È il più potente razzo al mondo.  Inizialmente programmato per le 19,30, il lancio è avvenuto oltre due ore più tardi a causa dei forti venti in quota che avrebbero potuto compromettere il successo di questo primo test del gigante dei lanciatori. Finalmente è arrivato il "Go" e, dopo un lancio perfetto, è avvenuta con successo anche la separazione dei razzi laterali, rientrati a Terra come previsto e atterrati sulle due piattaforme predisposte nel Kennedy Space Center di Cape Canaveral (Florida), la 39A, la stessa costruita per le missioni Apollo e poi adattata per lo Space Shuttle. E il tutto è avvenuto sulle note della celebre Life on Mars di David Bowie, dalla piattaforma storica del Kennedy Space Center 

Il fondatore e CEO di SpaceX, il milionario 'visionario' Elon Musk, a bordo ha voluto piazzare la sua Tesla Roadster, rosso fiammante.  
Il lancio è servito per dimostrare le capacità del Falcon Heavy. A qualche minuto dalla partenza, dopo avere aiutato il razzo a vincere la forza di gravità terrestre, i due lanciatori laterali del Falcon Heavy si sono separati e hanno iniziato il loro viaggio per tornare a Cape Canaveral, in vista di un loro riutilizzo.




Hanno seguito una perfetta coreografia coordinata nel cielo della Florida, atterrando nello stesso istante a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. È stato uno dei momenti più suggestivi ed emozionanti dell’intero test di oggi.


Nel seguente filmato una animazione in computer grafica che rende bene l'idea di come i lanciatori si siano comportati nel loro ritorno a Terra. 






INTERVISTA AL PALEOPATOLOGO DEI DINOSAURI, DR. FILIPPO BERTOZZO

Mar, 02/06/2018 - 21:39

In occasione della celebrazione dei 180 anni del Museo Civico di Milano si è appena inaugurato nella sala dei dinosauri un nuovo diorama che rappresenta un grande dinosauro nel momento della sua scoperta. La scena raffigura in dimensioni reali il Paleontologo George F. Stenberg nel 1922 mentre scava le ossa dello scheletro di uno dei più grandi dinosauri erbivori vissuto nel Nord America, all'incirca 76 milioni di anni fa, un griposauro ovvero un adrosauro, per intenderci un lontano parente del Thetyshadros insularis italiano.
La scoperta è incredibile poichè testimonia la fragilità di questi grandi rettili che erano affetti da patologie ossee come rivelano gli studi pubblicati dal dr. Filippo Bertozzo. Laureato con il massimo dei voti alla facoltà di Scienze Naturali di Bologna nel 2012, dopo aver conseguito nel 2015 un Master in Paleobiologia all'Università di Bonn in Germania, nel 2017 ha svolto un anno di ricerca collaborando con il Paleontologo Pascal Godefroit del Royal Belgian Institute of Natural Science  di Bruxelles (qui l'intervista "Tutti i dinosauri avevano le piume?") che lo ha portato ha vincere quest'anno un dottorato presso la Queen's University di Belfast per un progetto sulle paleopatologie dei dinosauri cerapodi (ornitopodi e ceratopsidi), un ambito scientifico della Paleontologia ancora poco approfondito. 

Quando, da chi e dove è stato scoperto il griposauro?

Il nostro dinosauro, protagonista del nuovo studio appena pubblicato nelle Memorie della Società italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano (per ora la monografia è in solo formato cartaceo), fu scoperto nel 1922 durante una spedizione organizzata dal Chicago Field Museum, capitanata da George F. Stenberg. L’esemplare fu rinvenuto e scavato specificatamente da J. B. Abbott, sotto la supervisione di Stenberg. L’esemplare viene dalla Dinosaur Park Formation (Belly River Group, Red Deer River, Alberta, Canada), da sedimenti di 76 milioni di anni fa.
Per quale motivo si trova al Museo di Milano e chi l’ha trovato? 
Purtroppo il Museo di Storia Naturale di Milano venne bombardato dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, e gran parte della collezione venne perduta. Si decise quindi di iniziare la rinascita museale con esemplari provenienti dall’estero, e proprio il primo fu il nostro griposauro, scambiato con il Chicago Field Museum con alcuni pesci fossili provenienti da Bolca (Veneto). Lo scheletro arrivò nell’Ottobre del 1958, via nave, all’interno di 12 casse dal peso complessivo di 1900 chili, ancora inglobate nei 68 involucri di tela gessata. Il vero contenuto degli involucri fu quindi scoperto in Italia quando questi vennero aperti, rivelando un esemplare ben più completo di quello previsto!
Quali sono il suo nome scientifico e le sue caratteristiche fisiche?
MSNM V345 è un esemplare di Gryposaurus notabilis, una specie di adrosauro (i cosiddetti dinosauri dal becco d’anatra) che visse in Nord America nel Tardo Cretaceo. L’olotipo fu studiato nel 1914 da Lambe che nominò la specie, il cui nome significa “lucertola dal prominente naso aquilino”, chiaro riferimento alla caratteristica più evidente della specie: l’osso nasale è espanso a formare una protuberanza a forma di “ascia”. Il perchè non ci è ancora dato saperlo: era per distinguersi fra sessi? Fra diverse popolazioni? Sorreggeva una qualche struttura carnosa? Solo nuovi reperti ce lo diranno.
Il griposauro era un dinosauro erbivoro quadrupede, ma aveva la capacità di muoversi sulle due gambe, probabilmente per sfuggire ai predatori (era preda di dinosauri carnivori come Gorgosaurus, un parente piu’ antico del Tyrannosaurus rex). Inoltre, come tutti gli adrosauri, era dotato di batterie dentarie: la sua bocca conteneva centinaia di denti, pronti a rimpiazzare la fila di denti attiva nella masticazione qualora i denti si usurassero. Di fatto, gli adrosauri (e I loro parenti più stretti, i ceratopsidi come Triceratops), erano gli unici dinosauri in grado di masticare efficacemente.
Da quali malattie era affetto?

Il griposauro qui studiato deve aver avuto una vita difficile, a giudicare dalle patologie osse fossilizzate. Innanzitutto, il predentale (l’osso tipico del suo clade, gli ornitischi, che forma la parte inferiore del becco) presenta una profonda cavità nel lato posteriore, probabilmente dovuto a osteomielite, una infezione batterica probabilmente causata da una ferita nell’apparato boccale. Poi, la quinta vertebra della schiena presenta una fusione con la propria costola, seguita da un accrescimento anomalo di tessuto osseo, probabilmente dovuto ad un forte trauma, forse una collutazione con un altro griposauro. Infine, la 26sima vertebra caudale presenta una spina neurale rotta e poi rinsaldata, e una “lingua” d’osso che parte dal proprio centro vertebrale andando a coprire il centro della vertebra precedente. Probabilmente, in vita, le due ossa erano fuse tra di loro, e solo successivamente, durante il processo di fossilizzazione, I due centri si sono separati. Le patologie nelle vertebre caudali sono molto comuni in questi animali, e le ipotesi proposte vedono questi dinosauri difendersi dai predatori utilizzando la coda, oppure, vivendo in branchi, "pestarsi" le code a vicenda.
Ovviamente queste ipotesi devono essere supportate da dati, soprattutto statistici, ma il nostro lavoro è solo agli inizi!
Come e con quali metodi sono state scoperte queste patologie?
Innanzitutto, le patologie sono state individuate dalla semplice analisi “a occhio nudo”. Grazie ad internet si ha completo accesso a tutte le pubblicazioni su questi animali, e le comparazioni con esemplari provenienti da tutto il mondo ci hanno aiutato a capire che nelle ossa in nostro possesso vi erano delle anomalie. Successivamente, abbiamo portato le ossa all’Ospedale Maggiore di Milano per una TAC, e abbiamo fatto l’analisi istologica della cavità nel predentale.
Questa parte di ricerca però non è ancora conclusa! Abbiamo tutti i dati del nostro animale, ma abbiamo bisogno di confrontarlo con quelli di altri dinosauri che presentano simili patologie per poter arrivare ad una diagnosi più mirata, e poter capire come queste patologie potessero aver afflitto la vita dell’esemplare.
Vuole aggiungere qualche altra informazione all’intervista?
Nel nostro articolo abbiamo aggiunto una parte alquanto “anomala” nell’ambito delle pubblicazioni paleontologiche. Grazie al lavoro di Fabio Manucci, abbiamo analizzato l’”evoluzione iconografica” del Gryposaurus, dal momento della sua scoperta fino ai giorni nostri. Paleontologia e paleoarte (o paleoillustrazione che dir si voglia) sono sempre andate di pari passo, e l’una ha sempre influenzato l’altra. Noi abbiamo proposto una nuova illustrazione della specie (basata sul disegno scheletrico di Marco Auditore, e realizzata da Davide Bonadonna) utilizzando I risultati del nostro studio, ma prendendo spunto anche dalla storia delle ricostruzioni. E’ stato interessante analizzare come alcuni artisti, già all’inizio degli studi dei dinosauri, avessero prodotto su carta alcune ipotesi (come dinosauri corridori) anticipando di molti anni gli studi scientifici. Inoltre, le continue scoperte e studi di pelle fossilizzata degli adrosauri ci permette di ricostruire sempre meglio l’aspetto di questi animali, riassunto appunto dalla nostra tavola. Tavola che ovviamente non possiamo considerare definitiva, magari domani verrà scoperta una mummia di griposauro che ribalterà completamente la nostra ipotesi visiva, ma al momento è la ricostruzione più aggiornata presente ad oggi!
Infine, vorrei ringraziare ovviamente tutti i miei coautori che hanno aiutato enormemente la riuscita di questo lavoro! E’ stata una bella avventura!
Quando e come è nata in Lei la passione per la Paleontologia?
Le persone nate negli anni ’90 si suddividono in due categorie: la prima risponderebbe con “Jurassic Park”, la seconda con “Piero Angela”. Ecco, io faccio parte della seconda. Sono nato nel 1990, e stando ai racconti di mia madre, già ai primi anni di vita ero appiccicato alla tv quando Piero (e Alberto) Angela passava in tv. E, se posso azzardare un ipotesi, direi proprio che la mia passione sia nata grazie alla serie televisiva “Il Pianeta dei Dinosauri” degli Angela, passione successivamente alimentata dai documentari inglesi e americani. Ricordo particolarmente l’emozione di vedere e sentire la sigla di Paleo World, una serie realizzata dalla Discovery Channel tra il 1994 e il 1997!

LA PROSPETTIVA CHE INGANNA

Mar, 02/06/2018 - 17:04
Prima che arrivi sui mainstream nazionali,  e anche internazionali, ve la proponiamo qui.Si tratta della stessa fotografia, riproposta due volte. Ma osservando le due immagini semba che la prospettiva cambi. Come mai? Eppure le foto sono perfettamente sovrapponibili.


La foto sta al momento girando sulle pagine social internazionali e noi l'abbiamo riproposta sulla nostra pagina Facebook nazionale e Facebook Internazionale sulle quali è possibile aggiungere un commento.
L'illusione ottica porta a pensare che le due siano prese da posizioni diverse.
Queste immagini sono però esattamente le stesse, pixel per pixel, tuttavia la strada a destra sembra presenti un'angolazione più ripida.
L'immagine è stata pubblicata inizialmente nel forum di condivisione di foto online di San Francisco Imgur, dove ha già  attirato oltre un milione di visite al momento della pubblicazione. Di seguito è stata diffusa anche su Reddit.
Un lettore ha provato a lanciarsi in una spiegazione: "È perché le due strade si uniscono nella parte inferiore delle immagini. Il tuo cervello cerca di percepirlo come un'immagine con una biforcazione e quindi la strada nella foto a sinistra sembra essere ad un'angolazione diversa dall'immagine a destra.

Sepean scrive invece: "Quando rappresentato in 2D come un'immagine, tutte le linee che sono parallele in 3D convergono verso lo stesso punto di fuga. Poiché i cordoli e le altre caratteristiche delle due immagini convergono in punti di fuga diversi, il cervello li interpreta come diversi dalla stessa retta parallela".
L'illusione è simile a un altro effetto, scoperto per la prima volta da uno psicologo britannico. Richard Gregory, professore di neuropsicologia presso l'Università di Bristol, che pubblicò i dettagli di quella che definì "illusione della parete del caffè" nel 1979 osservasta su una piastrellatura sul muro di un bar in fondo a St Michael's Hill a Bristol.



Quando le colonne alternate di piastrelle scure e chiare vengono posizionate fuori linea verticalmente, possono creare l'illusione che le file di linee orizzontali si assottiglino ad una estremità. L'effetto dipende dalla presenza di una linea grigia tra le piastrelle
L'illusione è stata utilizzata nella progettazione grafica e nelle applicazioni artistiche, nonché in applicazioni architettoniche, come l'edificio Port 1010 nella regione dei Docklands di Melbourne, in Australia


COS'È IL MARKETING VIRALE E PERCHÉ È IMPORTANTE PER LA COMUNICAZIONE?

Mar, 02/06/2018 - 16:56
Marketing virale,  di cosa si tratta? 

Lo abbiamo chiesto a Stefano Pigolotti, imprenditore e formatore di imprese di successo.
"Di sicuro non c'entra nulla con il picco influenzale di quest'inverno.  Piuttosto il marketing virale punta a diffondere un messaggio in maniera diffusa, facendo in modo che siano gli utenti stessi a diffonderne il contenuto, sfruttando gli stessi principi dello strumento di marketing più efficace di tutti i tempi: il passaparola". "È bene sottolineare come il marketing virale non sia controllabile, dato che non è possibile stabilire a priori se una campagna sarà o meno virale. E, soprattutto, non è possibile stabilire i motivi che rendono una campagna virale o meno. Uno dei pochi punti fermi è legato alle emozioni. Una campagna che emoziona ha probabilità molto maggiori di diventare virale rispetto a una che non emoziona. Anche in questo caso però è arduo anticipare a priori l’emozione che si vuole suscitare. Campagne che volevano essere ironiche, sono diventate virali perché ritenute offensive o sessiste. Dunque il pericolo è dietro l'angolo In ogni caso, la condivisione deve essere spontanea.". 
MA ALLORA COME SI PUÒ GESTIRE A UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE? 

"Da quanto detto, dobbiamo supporre che il viral marketing sia totalmente affidato al caso? Assolutamente no, è necessaria una strategia di marketing studiata a tavolino da parte di una agenzia che giudichi l'idoneità della comunicazione. Creare una campagna che susciti un’emozione e che le persone decidano in autonomia di condividere con la loro cerchia di amici e conoscenti è complicato, e sembra addirittura ostico per alcuni settori. Però è bene ricordare che se Taffo è riuscito a reinventare le proprie campagne pubblicitarie sfruttando uno humor nero, perché ritenere che il proprio settore non sia adatto al viral marketing? Dopotutto se c’è riuscito Taffo, che è un’azienda che offre servizi funebri, in qualunque altro settore la sfida è sicuramente più semplice"."Come nel caso di  questo frullatore, che ha scelto un video quasi demenziale per promuovere una sua caratteristica: trita qualsiasi cosa! Di una cosa sarete convinti alla fine: della bontà del prodotto". 



"Anche un sistema di sterzata dinamica per camion può essere al centro di un video virale. Visto da milioni di persone il video di Van Damme come protagonista aveva uno scopo: mostrare la precisione della gamma dei Trucks Volvo. Crediamo ci sia riuscito in pieno, considerando anche le numerose parodie che hanno rimarcato il video nei mesi successivi alla messa online" 




"Per ultimo propongo due video, entrambi di IKEA.Il primo è il video di una culla che viene venduta scontata solo se portate in negozio il test di gravidanza che potete completare sul catalogo""E poi  forse una delle più cool, quella in cui l'azienda svedese sbeffeggia gli amanti del "selfie selvaggio" spiegando che quando si è a tavola con la famiglia è meglio... prendersi una pausa e godersi i bei momenti della vita".






STEFANO PIGOLOTTI


Dopo aver conseguito le lauree in scienze della comunicazione e scienze politiche e un Master in Professional Coaching si è iscritto al relativo Registro Nazionale dei Coach Professionisti. Dal 1996 le sue esperienze si sono concentrate nella consulenza di importanti realtà societarie he gli hanno permesso di affinare le tecniche formative ed organizzative nei gruppi di lavoro. Collaborando attivamente con professionisti provenienti da diverse realtà della produzione e dei servizi, ha continuato a mantenere corrispondenze attive in tutta Italia e nel mondo. Negli ultimi anni ha formato oltre 30.000 persone in ambito commerciale, condividendo esperienze imprenditoriali in qualità di consulente strategico per importanti aziende italiane.


L'ANIDRIDE CARBONICA COME RICCHEZZA

Lun, 02/05/2018 - 21:01

E' noto a tutti che, per sopravvivere, occorre adattarsi al proprio ambiente. E se l'ambiente è diventato quasi intollerabile, occorre uno sforzo enorme. Non basta una sola azione, un'unica tecnologia oppure una singola idea brillante, occorre una radicale trasformazione nel nostro modo di produrre e consumare.

Fortunatamente la trasformazione è già (parzialmente) in atto, ma c'è ancora molto da fare. Si tratta di una storia avvincente, sul nostro passato, presente e futuro e l'ha ben raccontata Guido Saracco, ingegnere chimico, professore ordinario del Politecnico di Torino e direttore del Centro per le tecnologie future sostenibili dell'Istituto Italiano di Tecnologia. E' proprio vero che la realtà può superare la fantasia, e lo è senz'altro per "Chimica verde 2.0 - Impariamo dalla natura come combattere il riscaldamento globale" (Zanichelli, 1° edizione ottobre 2017), ovvero il libro in cui Saracco ha condensato una serie di passaggi obbligati:- dall'economia tradizionale a quella circolare;- dall'energia del petrolio, del carbone e del gas naturale alle energie rinnovabili;- dai combustibili fossili ai biocombustibili;- dai robot alla biologia di sintesi;- dall'anidride carbonica come rifiuto e problema, al CO2 come materia prima e ricchezza.
Oggi compriamo tanto e buttiamo troppo. Dobbiamo ricominciare a riparare e riciclare gli oggetti e valorizzare la maggior quota possibile dei nostri rifiuti, in modo che lo scarto di un'attività o di un consumo diventi la materia prima per realizzare un altro bene. Per far ciò bisogna usare energia rinnovabile e produrre e consumare localmente. Occorre però migliorare la tecnologia di stoccaggio dell'energia rinnovabile, in modo da utilizzare l'energia in eccesso nei momenti di picco della domanda. Sull'argomento, se volete approfondire, potete leggere: "Energia per l'astronave Terra".
Poi ci sono i biocombustibili, ma possibilmente non quelli che tolgono spazi e risorse all'agricoltura che produce derrate alimentari. Parliamo di biocombustibili prodotti in bioraffinerie dove si ottengono vari composti chimici ad alto valore aggiunto a partire da biomassa vegetale di scarto. E, in questo caso (ma non solo), le scoperte e le tecnologie della chimica verde sono fondamentali, in quanto sono centrate sull'imitazione della natura (es. fotosintesi), ma con un'efficienza molto più elevata (fotosintesi artificiale). In questo modo sarà anche possibile produrre idrogeno rinnovabile non per autotrazione, ma per riciclare la CO2 emessa dalle industrie.
Siamo poi abituati a pensare che i prodotti che utilizziamo debbano essere necessariamente realizzati tramite macchinari e robot. Il futuro non è questo, il futuro (già presente oggi), è l'utilizzo di organismi microscopici (eventualmente geneticamente modificati) per produrre materiali utili. Essi, insieme ad altre tecnologie, ci consentiranno di catturare e riciclare l'anidride carbonica, che non sarà più un rifiuto o un problema, ma diventerà una ricchezza.
Walter Caputo
Divulgatore Scientifico




LA "SPINTA GENTILE": COME SI DETERMINA UNA SCELTA

Ven, 02/02/2018 - 07:49
Come testimonia il premio Nobel attribuito a Richard H. Thaler nel 2017, l’economia si occupa anche di decisioni e percezione, lo stesso filone che studia gli effetti dei fattori psicologici e cognitivi sulle scelte economiche degli individui e che ha già ottenuto un riconoscimento nel 2002 con il Nobel a Daniel Kahneman e Vernon Smith.

LA "SPINTA GENTILE": COME SI DETERMINA UNA SCELTA - ECONOMIA COGNITIVA, COMUNICAZIONE E PERCEZIONE è il tema del corso di formazione (3 crediti) in programma a Torino, venerdì 2 febbraio, dalle 14,30 alle 17,30, nella Sala Einaudi del centro Torino Incontra, in via Nino Costa 8.
Il seminario si propone di illustrare alcuni aspetti di questo filone, applicando le riflessioni al mondo della comunicazione e della tutela del consumatore.
Il “Nudge”, la “spinta gentile”, tra paternalismo e libertà di scelta: come stimolare determinate scelte da parte dei cittadini?
• L'economia scopre la comunicazione: il framing effect. Il modo in cui si presenta un problema può avere effetti importanti sulla percezione e le decisioni; le parole e le metafore vanno scelte con cura e possono essere usate per influenzare o convincere.
• Le scelte basate su una ragione. Sovente le persone non sanno cosa scegliere e cercano una ragione facile da trovare per decidere; poter giustificare facilmente una scelta è un modo per renderla preferibile.
• Cosa fa una buona storia. Cosa piace di un racconto? Quanta novità deve contenere? Deve essere semplice o complessa? Deve lasciare margini di libertà per il pensiero oppure no? Alcune risposte arrivano da esperimenti e riflessioni teoriche.Il seminario sarà tenuto da Marco Novarese, professore associato di Economia politica all’Università del Piemonte Orientale, sarà interattivo e proporrà esperimenti con i partecipanti.


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CONFINDUSTRIA CUNEO: STUDIATE SI MA DA OPERAI, COSÌ TROVERETE LAVORO

Gio, 02/01/2018 - 19:41
La lettera del Presidente di Confinustria Cuneo, Mauro Gola, alle famiglie della Granda ribadisce una realtà lapalissiana, ovvero che le esigenze delle industrie cuneesi siano orientate nell'assumere principalmente operai (pur se specializzati), ma compie alcuni errori grossolani sia nei modi che nella forma. Oltre alla Fake News che i laureati trovino meno lavoro. Intanto Confapi Cuneo prende le distanze facendo notare la miopia culturale di imprenditori e dirigenti che, i dati lo confermano, hanno un grado di istruzione inferiore alla media europea: 25% dei manager italiani sono laureati (51% in Germania).
Nella lettera, oltre a errori di punteggiatura sono presenti errori nel calcolo delle percentuali 
.

"Riteniamo che la cosa più giusta da fare sia capire quali sono le figure che le nostre aziende hanno intenzione di assumere nei prossimi anni e intraprendere un percorso di studi che sbocchi in quel tipo di professionalità. Un atteggiamento che potrete definire squisitamente razionale, ma che sicuramente denota responsabilità, sia nei confronti dei nostri figli, che del benessere sociale e del nostro territorio. Ebbene, servono operai specializzati, tecnici specializzati nei servizi alle aziende, addetti agli impianti e ai macchinari. Il nostro dovere è quello di evidenziarvi questa realtà".
Gola invita a scegliere percorsi di studio in una direzione "da operaio"  (il Corriere tuttavia  rileva come il figlio sia iscritto al liceo scientifico) e avvisa i genitori che la realtà "si imporrà in tutta la sua crudezza negli anni in cui il vostro ragazzo cercherà lavoro ed incontrerà le difficoltà che purtroppo toccano i giovani che vogliono inserirsi nel mondo produttivo".  
E, svarioni percentuali a parte,  e qualche tentennamento nell'italiano scritto  (nell'incipit c'è un errore grossolano  di punteggiatura)  tutto sembra orientare il discorso al fatto che sia meglio un diploma da operaio specializzato che altri percorsi di studio di tutt'altro tenore.

"Perché queste - scrive Gola - sono le persone che troveranno subito lavoro una volta terminato il periodo di studi". Una affermazione quest'ultima smentita dai dati Almalaureaa. 
FAKE NEWS 
Che i laureati non trovino lavoro è una vera e propria «fake news», anche secondo le statistiche di Almalaurea. Che nell’ultimo rapporto ha spiegato i vantaggi occupazionali dei laureati rispetto ai diplomati: il tasso di occupazione della fascia d’età 20-64 è il 78% tra i laureati, contro il 65% di chi è in possesso di un diploma. Inoltre, nel 2012 un laureato guadagnava il 42% in più rispetto ad un diplomato di scuola secondaria superiore. Certo, il premio salariale della laurea rispetto al diploma, in Italia, non è elevato come in altri Paesi europei (+52% per l’Ue22, +58% per la Germania e +48% per la Gran Bretagna), ma è comunque significativo e simile a quello rilevato in Francia (+41%).

E CONFAPI CUNEO PRENDE LE DISTANZE 

Confapi Cuneo prende le distanze e il Presidente Pierantonio Invernizzi scrive una lettera ai giovani 


IBM: I MILLENNIAL PREFERISCONO LE APP SICURE E L'AUTENTICAZIONE BIOMETRICA

Mer, 01/31/2018 - 08:43
Oggi gli utenti che si collegano alle app danno maggiore priorità alla sicurezza. I giovani sono indulgenti rispetto all’uso delle password e più inclini all'autenticazione a più fattori e biometrica
CAMBRIDGE, MA, 29 gennaio 2018 – IBM Security annuncia uno studio che analizza, su scala mondiale, le tendenze dei consumatori rispetto a identità e autenticazioni digitali. Dallo studio emerge che oggi le persone, quando accedono a dispositivi e app, privilegiano la sicurezza rispetto alla praticità. Emergono inoltre differenze generazionali: i giovani adulti riservano meno attenzione alla gestione delle password tradizionali e sono invece più propensi a utilizzare soluzioni di autenticazione biometriche e a più fattori e gestori di password per aumentare la propria sicurezza personale.
Poiché i Millennial diventeranno presto la generazione più rappresentata nell’ambito della forza lavoro , queste tendenze potranno influire sul modo in cui i datori di lavoro e le aziende tecnologiche forniranno l'accesso a dispositivi e applicazioni nel prossimo futuro. Nel complesso, gli intervistati riconoscono i vantaggi che le tecnologie biometriche, quali i lettori di impronte digitali, le scansioni facciali e il riconoscimento vocale, hanno rispetto alla continua crescita delle minacce alla propria identità digitale.

Nel realizzare lo studio Future of Identity gli esperti di IBM Securityhanno intervistato quasi 4.000 adulti provenienti da USA, dalla regione Asia-Pacifico (APAC) e dall’Europa per ottenere informazioni sui punti di vista dei consumatori riguardo all'autenticazione. Ecco alcune importanti conclusioni:

  • La sicurezza supera la praticità: nell’utilizzo delle applicazioni, in particolare quando si tratta di app legate al denaro, la sicurezza ha la massima priorità.
  • La biometria è destinata a diventare dominante: il 67% degli intervistati si sente oggi a proprio agio nell'utilizzare l'autenticazione biometrica, mentre l'87% dichiara che utilizzerà volentieri queste tecnologie in futuro. 
  • I Millennial sono già oltre le password: sebbene il 75% dei Millennial non abbia problemi con le soluzioni biometriche, meno della metà utilizza password complesse e il 41% riutilizza le stesse password. Le generazioni precedenti mostravano maggiore attenzione nella creazione delle password, ma erano meno inclini ad adottare soluzioni di autenticazione a più o biometriche.
  • APAC in testa sul fronte della biometria: gli intervistati nei paesi dell’Asia-Pacifico si sono rivelati i più esperti e quelli maggiormente a proprio agio con l'autenticazione biometrica, mentre gli USA hanno mostrato di essere parecchio indietro in queste aree. 
La continua evoluzione delle tecnologie e delle minacce informatiche mette a rischio i tradizionali metodi di accesso basati su password e informazioni personali per autenticare le nostre identità online. Nel 2017, le violazioni di dati hanno rivelato informazioni personali, password e persino numeri di previdenza sociale per milioni di consumatori. A ciò si aggiunge che l’utente medio di Internet gestisce oltre 150 account online che richiedono una password, numero che si prevede salirà a 300 account nei prossimi anni.  
“In seguito alle numerose violazioni di dati personali altamente sensibili, non c'è più alcun dubbio che le stesse informazioni che abbiamo utilizzato in passato per dimostrare la nostra identità online sono ora un segreto condiviso nelle mani degli hacker”, ha dichiarato Limor Kessem, Executive Security Advisor, IBM Security. “Poiché i consumatori riconoscono l'inadeguatezza delle password e attribuiscono una maggiore priorità alla sicurezza, i tempi sono maturi per adottare metodi più avanzati in grado di dimostrare l'identità digitale su più livelli e di essere adattati in base al comportamento e al rischio.” 
Priorità alla sicurezza e biometria più sicura delle password
I risultati del sondaggio in merito a sicurezza, praticità e privacy mostrano che per la maggior parte delle applicazioni, in particolare per quelle legate al denaro, alla sicurezza viene attribuita maggiore importanza rispetto alla privacy e alla praticità. In particolare:
  • La sicurezza è stata ampiamente classificata come la priorità principale per le app relative al settore bancario, agli investimenti e alla gestione del denaro in generale; per queste categorie in media il 70% ha scelto la sicurezza come priorità assoluta, il 16% ha scelto la privacy e il 14% ha scelto la praticità. 
  • La sicurezza è stata considerata di massima priorità anche per i marketplace, le app per il lavoro e la posta elettronica.
  • Per le app dei social media, le priorità sono diverse, con la praticità che ha guadagnato un leggero vantaggio (scelta dal 36%), seguita da sicurezza (34%) e privacy (30%). 
Il sondaggio ha esaminato, inoltre, le opinioni dei consumatori sulla sicurezza dei vari metodi di accesso e ha rilevato che alcuni tipi di soluzioni di autenticazione biometrica sono considerate più sicure delle password; tuttavia, sicurezza e privacy rimangono le preoccupazioni principali nell’adozione della biometria. 
  • Il 44% ha classificato le soluzioni biometriche di rilevazione delle impronte digitali come uno dei metodi di autenticazione più sicuri; password e PIN sono stati considerati meno sicuri (rispettivamente 27% e 12%)
  • Le maggiori preoccupazioni delle persone riguardo all'autenticazione biometrica sono la privacy (il modo in cui i dati vengono acquisiti e utilizzati, 55%) e la sicurezza (che altri possano utilizzare dati biometrici falsi per accedere ai propri account, 50%). 
Differenza di età: i Millennial utilizzano tecniche più nuove, mentre le generazioni precedenti sono in testa nella gestione delle password
Il sondaggio ha rivelato diverse differenze generazionali quando si tratta di proteggere l’identità personale online. Gli adulti più anziani hanno mostrato abitudini migliori in termini di creazione delle password, mentre le giovani generazioni sono più inclini ad adottare gestori di password, soluzioni di autenticazione a più fattori o biometriche come metodi per proteggere i propri account online. Ciò potrebbe indicare che le giovani generazioni hanno meno fiducia nelle password e cercano invece metodi alternativi per proteggere i propri account.
• Solo il 42% dei Millennial utilizza password complesse che combinano caratteri speciali, numeri e lettere (rispetto al 49% di quelli di età pari o superiore a 55 anni) e il 41% riutilizza la stessa password più volte (rispetto al 31% di quelli di età superiore a 55 anni)
• In media, le persone di età superiore a 55 anni usano 12 password, mentre i post-millennial (età 18-20) usa in media solo 5 password, il che potrebbe indicare un tasso di riutilizzo maggiore
• Per i Millennial esiste una probabilità doppia di utilizzare un gestore di password (34%) rispetto a persone di età superiore a 55 anni (17%)
• È emerso che i Millennial sono più propensi ad attivare l'autenticazione a due fattori in seguito a una violazione (32% contro il 28% della popolazione generale).
I giovani adulti hanno anche mostrato la massima preferenza per la praticità: quasi la metà (47%) degli adulti sotto i 24 anni preferiscono un’esperienza di accesso più veloce a una forma di autenticazione più sicura. Questa potrebbe essere una delle ragioni per cui è più probabile che i giovani adottino l'autenticazione biometrica; infatti, il 75% dei Millennial ha dichiarato di essere favorevole a usare soluzioni di autenticazione biometrica rispetto al 58% di quelli oltre i 55 anni.
Nel mondo: influenza della posizione geografica su utilizzo delle password e prospettive di autenticazione
Il sondaggio ha rilevato che la posizione geografica ha una forte influenza sulla percezione e sulla familiarità con le tecniche di autenticazione emergenti: la regione Asia-Pacifico è la più esperta e quella più disinvolta nell’utilizzo di metodi quali autenticazione a più fattori o biometrica. Gli USA sono i più arretrati in termini di conoscenza e familiarità riguardo alla maggior parte delle categorie. In particolare: 
• Gli intervistati nell’APAC sono risultati i più propensi a dichiarare di essere informati sulle soluzioni di autenticazione biometrica (il 61% rispetto al 40% nell'UE e il 34% negli USA).
• È emerso anche che nell'APAC non hanno problemi a utilizzare oggi soluzioni biometriche (78% rispetto al 65% nell'UE e il 57% negli USA)
• L'Europa possiede le migliori prassi nella creazione delle password, con il 52% degli intervistati che utilizza password complesse (contro il 46% nell’APAC e il 41% negli Stati Uniti).
• Il 23% degli intervistati negli USA ha dichiarato di non essere interessato a utilizzare soluzioni di autenticazione biometrica ora o nel prossimo futuro, quasi il doppio della media globale

Il futuro delle identità digitali
L'analisi contenuta nel rapporto di IBM Security indica in dettaglio che gli atteggiamenti rispetto all'autenticazione delle identità digitali sono molto varie e, sebbene sia in crescita l'accettazione di nuove forme di autenticazione come quelle biometriche, persistono le preoccupazioni, in particolare tra le generazioni meno giovani e le persone negli USA. 
IBM consiglia alle organizzazioni di prendere atto di queste preferenze e di avvalersi di piattaforme di autenticazione di identità digitali in grado di offrire agli utenti la possibilità di scegliere tra diverse opzioni, ad esempio consentendo di passare da una notifica push mobile che si avvale di lettori di impronte digitali sul telefono o di un passcode da fornire una tantum. Le organizzazioni possono trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza e praticità utilizzando anche approcci basati sul rischio, che attivino ulteriori punti di controllo dell'autenticazione in determinati scenari, ad esempio quando segnali comportamentali o attribuzioni di connessione (al livello di dispositivo, posizione geografica, indirizzo IP) segnalano un'attività anomala.
Inoltre, i dati rivelano che le generazioni più giovani danno meno importanza alla gestione delle password tradizionali e questo rappresenta una sfida per datori di lavoro e imprese che gestiscono l'accesso ai dati tramite password da parte di utenti Millennial. Mano a mano che aumenterà il numero dei Millennial e post-Millennial nella forza lavoro, le organizzazioni e le imprese dovranno adattarsi alla propensione delle nuove generazioni per le nuove tecnologie, consentendo un maggiore uso dei dispositivi mobili come fattore di autenticazione primario e integrando approcci che sostituiscano i metodi biometrici o l’utilizzo di token al posto delle password. 
IBM Security offre suggerimenti ai consumatori su come proteggere la propria identità digitale in un post blog qui.
Per ulteriori dettagli sullo studio e consigli per le aziende affinché si preparino per il futuro dell'autenticazione, è possibile scaricare il rapporto completo all'indirizzo: ibm.biz/FutureOfIdentity
Informazioni su IBM Security
IBM Security offre un portfolio di offerta di prodotti e servizi per la protezione aziendale tra più avanzati e integrati del mercato. Il portfolio, supportato dalla ricerca IBM X-Force® di fama mondiale, consente alle organizzazioni di gestire con efficacia il rischio e difendersi dalle minacce emergenti. IBM dispone di una delle organizzazioni di ricerca, sviluppo e delivery di soluzioni di sicurezza tra le più grandi al mondo, monitora 35 miliardi di eventi di protezione al giorno in più di 130 Paesi e ha ottenuto oltre 3.000 brevetti di sicurezza. Per maggiori informazioni, visitare il sito: www.ibm.com/security, seguire @ibmsecurity su Twitter o visitare il blog di IBM Security Intelligence .
Informazioni sullo studio
Lo studio è stato progettato con Ketchum Global Research and Analytics. La raccolta dei dati è stata svolta da Research Now.Il sondaggio è stato condotto tra il 21 ottobre e il 5 novembre 2017, con un margine di errore di +/- 2,0 per il campione USA e di +/- 3,07 per i campioni UE e APAC, all’intervallo di confidenza del 95%. 
Il sondaggio online di 15 minuti ha totalizzato le risposte di 3.977 adulti negli Stati Uniti (USA), nell'Unione Europea (UE) e nella regione dell’Asia-Pacifico (APAC), con:
• USA: 1.976 intervistati
• UE: 1.004 intervistati (Regno Unito, Francia, Italia, Germania, Spagna)
• APAC: 997 intervistati (Australia, India, Singapore)
Note:
1) I mercati oggetto del sondaggio comprendono Europa, Asia-Pacifico e Stati Uniti. 
2) ManPower Group, 2016 (http://www.manpowergroup.com/wps/wcm/connect/660ebf65-144c-489e-975c-9f838294c237/MillennialsPaper1_2020Vision_lo.pdf?MOD=AJPERES)
3) IBM Security: Studio sul futuro delle identità digitali: il 70% degli intervistati ha classificato la sicurezza come la priorità assoluta rispetto a praticità o privacy quando si accede ad app finanziarie (investimenti, app bancarie, gestione del denaro). 
4) “Millennials” si riferisce agli intervistati di 20-36 anni di età al momento del sondaggio (2017)5) Dashlane, 2017 (https://blog.dashlane.com/world-password-day-2017/6) Il 55% degli intervistati era preoccupato di “come vengono utilizzati i dati raccolti”; il 50% era preoccupato riguardo alle “persone che usano la biometria falsa/ingannevole per accedere alle mie informazioni”

A TREVISO LA PRIMA CANTINA DOVE SI PAGA IN BITCOIN

Mer, 01/31/2018 - 08:38
Il progetto è di Triveneto Servizi, azienda veneziana che ha ottenuto una partnership con i professionisti delle transazioni, InBitcoin. Marco Zuin: “Il nostro obiettivo è creare un ecosistema economico parallelo, puntiamo a cento aziende in Veneto nei prossimi mesi”

Il bitcoin esiste da anni, ma negli ultimi mesi è stato al centro di un rally senza precedenti nel mondo economico, con crescite vertiginose e repentini cali. La criptomoneta da realtà di nicchia per pochi amanti della tecnologia è diventata un fenomeno di moda, acquisendo sempre più estimatori convinti che sia un bene rifugio, simile all’oro. Contemporaneamente, è iniziata la corsa per permetterne l’utilizzo anche nei normali negozi o attività commerciali. Perché un conto è la narrazione quasi fiabesca del dark web e di cinici venditori di droga che usano la transazione in modo illegale, un altro la realtà che si imporrà ineluttabilmente nei prossimi anni: la blockchain cambierà in un modo o nell’altro l’economia reale.

In questo momento storico Triveneto Servizi è in prima linea dell’evoluzione del mercato e ha siglato una storica partnership con InBitcoin, una realtà che si divide tra Rovereto e Milano e ruota attorno a 18 soci fondatori che sono designer, docenti, programmatori e sviluppatori. “Siamo tra le pochissime aziende in Italia che possono proporre e implementare il loro servizio di transazione coi bitcoin”, spiega Marco Zuin, veneziano di 27 anni, uno dei tre soci di Triveneto Servizi (gli altri due sono Andrea Magro, anche lui veneziano di 35 anni, e il bresciano Roberto Bontempi di 49 anni).
Nella sostanza, le transazioni avverranno tramite wallet app e qrcode e codici che chi possiede bitcoin sa come usare. Ma avverranno con un sistema informatico italiano e di proprietà dell’azienda, che così avrà direttamente il possesso del denaro virtuale, senza doversi affidare a mediazioni tramite piattaforme commerciali come avviene oggi. “Siamo pronti a realizzare anche e-commerce in bitcoin e il nostro sogno è quello di coinvolgere almeno un centinaio di aziende nel nostro progetto”, incalza Zuin. “Alla fine, così, creeremo un ecosistema economico reale dove sarà comune passarsi criptomoneta tramite telefonino”.
Per partire, la prima azienda veneta che ha scelto l’evoluto sistema di InBitcoin è una nota azienda vitivinicola di Silea, nel Trevigiano, la 47 Anno Domini, celebre per i propri vini bio-vegani e per la propria gamma di etichette. “Siamo entusiasti di questa novità – spiega il titolare, Cristian Tombacco– che speriamo possa portare una ventata di business e farci affiancare a nuovi clienti appassionati di tecnologia e criptovaluta. Alcuni mi chiedono se abbiamo paura di rimetterci per le fluttuazioni del mercato. Noi siamo certi che il bitcoin avrà un grande futuro e quindi vediamo solo opportunità dove gli altri vedono rischi”.
"Lo scetticismo attorno a questa tecnologia sarà vinto non appena l'esperienza-utente nelle transazioni quotidiane avrà dimostrato il suo reale valore aggiunto - aggiunge Andrea Magro, CTO di Triveneto Servizi - ovvero quando pagare comodamente ed in sicurezza con il proprio orologio digitale o telefonino sarà diventata un'abitudine per i normali consumatori. I giovanissimi, nativi digitali, sono già pronti a questa innovazione e condizioneranno inevitabilmente anche le masse meno ricettive: anche i nonni, in fondo, oggi usano WhatsApp per condividere le foto dei propri nipoti. Una volta (giusto qualche anno fa) gli SMS erano materia oscura ed esistevano anche le cabine telefoniche".
Fonte: Ufficio stampa Comunicazione Live 
TRIVENETO SERVIZI IN PILLOLE La società ha sede operativa a Spinea, nel Veneziano, altre due sedi legali nel Triveneto ed è composta da tre soci: Marco Zuin, Andrea Magro e Roberto Bontempi. La fondazione nel 2012 ad Udine, nel 2014 la rivisitazione dell’assetto societario ora diviso in due compartimenti: quello tecnico operativo e quello progettuale. Triveneto Servizi è punto di riferimento stabile per gestione hardware e impianti IT per istituti assicurativi, turismo, aziende di servizio, aziende di produzione, istituti di credito, banche, sanità. A diverso titolo vi lavorano una ventina di persone. Tra gli ultimi e più importanti progetti, grazie alla collaborazione con Infracom, azienda veronese, è riuscita a portare la banda ultra larga dentro a un centro commerciale friulano aprendo scenari da shopping del futuro.

NUOVA LEGGE FEDERALE SUL GIOCO D'AZZARDO E REFERENDUM: IN 60.000 CONTRO IL BLOCCO GENERALIZZATO DEGLI ACCESSI A PAGINE STRANIERE DI GIOCHI ONLINE

Mer, 01/31/2018 - 08:31
Tumulto ed insoddisfazione continuano ad animare gli elvetici che, indomiti, non smettono di ostacolare la legge federale di recente approvazione sul blocco generalizzato degli accessi a pagine estere riservate all’azzardo che consentirebbe ai casinò svizzeri di aprire le proprie frontiere telematiche per offrire giochi, in regime di assoluto monopolio, anche via internet seguend un modello simile ai quello dei casinò online in Italia



Il sospetto che la suddetta normativa sia nata nell’esclusivo interesse del settore casinò ha suscitato lo sdegno del comitato formato da Giovani Liberi Radicali Svizzeri, Giovani Verdi Liberali e Giovani UDC, convinti del fatto che il blocco degli accessi sia funzionale solo a favorire i gestori di strutture legali basate sul territorio svizzero, determinando in realtà un pericoloso isolamento digitale del paese.

È quanto affermato di recente da Benjamin Fischer, presidente dei Giovani UDC e copresidente del comitato che promuove l’abrogazione, secondo il quale “la legge sui giochi in denaro è il classico lupo travestito da agnello. I diritti personali e la libertà dei cittadini vengono ampiamente ridotti con la scusa di proteggere i giocatori e garantire l’AVS”. Sull’argomento tuona anche un altro presidente, quello dei giovani Liberali Radicali, Andri Silberschmidt, che cerca di attirare l’attenzione sul fatto che “la norma non permettendo di dare concessioni ad aziende confederate , comprese le start-up online, ad eccezione dei soli casinò” costringerebbe lo Stato a vestire i panni di un’agenzia di somministrazione di siti internet legali e radicati sul territorio nazionale. 
Le suddette argomentazioni sono state convincenti: grazie al supporto delle due associazioni di categoria Simsa (Swiss Internet Industry Association) e Swico (associazione dei fornitori ICT), sostenuto anche da un gruppo di fornitori internazionali di giochi in denaro e da un altro comitato interpartitico, il referendum indetto contro questa dibattuta ed infelice legge ha già raggiunto quota 60.000 firme, costringendo la Federazione Svizzera dei Casinò a correre ai ripari dichiarando che “i giochi in denaro non sono un prodotto di normale amministrazione. Possono causare dipendenza, si può abusarne per riciclare denaro sporco e comportano il rischio di truffe. Perciò in Svizzera e in quasi tutti gli altri paesi i giochi in denaro sono giustamente soggetti a restrizioni e devono soddisfare severe condizioni. Infatti le società di lotterie e i casinò svizzeri soddisfano criteri severissimi per evitare la dipendenza dal gioco e il riciclaggio di denaro. Con la nuova legge sui giochi in denaro le società di lotterie e i casinò svizzeri potranno offrire i loro giochi anche online, sempre nel quadro di severe condizioni. Gli organizzatori di giochi illegali temono l’effetto del blocco degli accessi e hanno perciò sostenuto con ingenti somme la raccolta di firme per un referendum. Argomentando con la censura di internet cercano di vanificare gli sforzi della Confederazione e dei Cantoni di proteggere la popolazione svizzera e i fondi destinati ad attività di pubblica utilità. Il rifiuto della legge sui giochi in denaro comporterebbe innanzi tutto un aumento della dipendenza dal gioco, perché p.es. sulle pagine internet illegali potrebbero giocare tranquillamente anche persone che in Svizzera sono tutelate da un divieto di gioco. In secondo luogo, in considerazione della forte crescita, a medio termine in Svizzera verrebbero sottratte all’AVS, alle attività sportive e a progetti ambientali e sociali parecchie centinaia milioni di franchi all’anno”.
Da un lato, insomma, i casinò svizzeri Loterie Romande e Swisslos auspicano che “il popolo svizzero possa accettare con un chiaro sì la legge sui giochi in denaro, mettendo pertanto un freno agli organizzatori di giochi in denaro illegali, come per la maggior parte hanno già fatto gli altri paesi europei”; di contro invece chi, come la copresidente del comitato referendario Anais Grandjean, si ripromette di sfruttare “il dibattito per dimostrare che l'AVS può beneficiare di una regolamentazione liberale intelligente e che chi desidera una vera tutela dei giocatori deve respingere questa legge”.
A giugno, ed ai posteri, l’ardua sentenza.

NOVA ARS MEDICA SPIEGA COS'È L'IPERSENSIBILITÀ DENTALE

Mar, 01/30/2018 - 11:49


Ci è arrivata poche ore fa una email da parte di un lettore: 
"Ho 25 anni ma da quando io ricordi ho sempre avuto una certa sensibilità ai denti, soprattutto se bevo acqua (basta quella del rubinetto a provocarla)  cibi freddi ma anche se inspiro d'inverno aria fredda. Posso fare qualcosa per diminuire la sensibilità e il dolore?"

RISPONDE NOVA ARS MEDICA: DENTISTI A BANCHETTE (IVREA) 

Non c'è nulla di strano, anche quando si è giovani, avere denti più sensibili della media. Inoltre passando gli anni anni la polpa (la porzione sensibile del dente) diventa sempre più sottile, continuando ad apporre tessuto duro dall’interno del dente,  quindi i recettori della sensibilità del dente “si allontanano” verso l’interno, facendo si che a 50 anni sia più gradevole mangiare un ghiacciolo che non a 20 anni.
Ovviamente tutto quello che diciamo presuppone che si sia in condizioni di salute:  una carie, un’abrasione da spazzolamento, una retrazione della gengiva per malattia parodontale scatena infatti subito i recettori nervosi  e quindi la sensibilità aumenterà.
L’ipersensibilità al freddo e al caldo è un sintomo molto comune, spesso sottovalutato dal paziente. È dovuto all’esposizione della dentina, che è la struttura portante del dente, racchiude la polpa ed è fisiologicamente sensibile, perché attraversata da tubuli che contengono fibre nervose. La dentina normalmente è coperta dallo smalto e dalla gengiva, per cui non è a contatto con l’ambiente orale.
A causa di fattori traumatici abrasivi (spazzolamento errato), erosivi (sostanze acide a contatto con i denti) o patologici (malattia parodontale) la dentina si trova a non essere più ricoperta dallo smalto, oppure dalla gengiva a livello radicolare, e risponde con il dolore a stimoli di varia natura (termici, chimici, tattili od osmotici).

COME COMPORTARSI?

- Prima di tutto effettuate un semplice controllo dal vostro dentista che vi consiglierà al meglio. Se non si riscontra nulla di grave potete prima provare a utilizzare un gel al fluoro da applicare sui vostri denti un paio di volte al giorno.

- Se le cose non cambiano nel giro di poco tempo o se il dentista riscontra abrasioni importanti  sarà possibile eseguire delle piccole otturazioni  per ripristinare la forma del dente e proteggerlo dagli stimoli termici. Non si usa il trapano perché è sufficiente incollare il materiale composito direttamente sul dente

- Se invece la sensibilità è dovuta a gengive “ritirate” il dentista potrà consigliatvi dei trattamenti desensibilizzanti oppure trattare eventuali patologie con opportune terapie parodontali.

- Se, infine, la sensibilità è dovuta ad una carie, meglio risolvere al più presto la situazione per evitare di peggiorarne le conseguenze con devitalizzazioni o con cure più costose.


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